Posti stupendi, mare incantevole, milioni di turisti ogni anno e da ogni parte del Globo, ma purtroppo si continua a convivere con l’illegalità che, come una morsa, attanaglia molte realtà del Sud e del nostro territorio. La Puglia, infatti, è terza nella classifica del mare illegale con 6.032 illeciti accertate: 7 infrazioni per ogni chilometro di costa. Questo è quanto emerge dal rapporto ‘Mare Monstrum 2022’ elaborato da Legambiente sulla base dei dati di forze dell’ordine e capitanerie di porto sui reati ai danni delle coste e del mare. Guardando poi alla classifica dell’illegalità sul ciclo del cemento, gli illeciti a danno dell’ecosistema marino e costiero, la Puglia figura al quarto posto con 2.712 infrazioni accertate, il 9,8% sul dato nazionale, con 1.0670 persone denunciate e arrestate e 320 sequestri effettuati.
Ed è, purtroppo, proprio il Salento la maglia nera di tutta la Puglia in questa classifica. Lo sottolinea Legambiente Puglia che spiega: “In Puglia, le coste predilette dai paladini del cemento illegale sono da sempre quelle del Salento. Un dato che trova conferma anche nell’ultima relazione annuale sull’abusivismo edilizio della Regione. Il Comune con il maggior numero di pratiche aperte nel 2021 risulta quello di Nardò, con 65 fascicoli. In provincia di Lecce, in un anno, i casi registrati sono saliti del 52%. Nel mese di maggio, nel comune di Diso, i Carabinieri forestali hanno sequestrato 17 edifici su indicazione della Procura della Repubblica di Lecce. Secondo i magistrati, la lottizzazione, su un’area di 25mila metri quadrati sottoposta a vincolo paesaggistico, in località Marina dell’Aia, è abusiva e per questo hanno iscritto 35 persone nel registro degli indagati. Alla fine del 2021 la titolare di un noto stabilimento balneare di Porto Cesareo è stata condannata dal tribunale di Lecce a un anno e mezzo per aver realizzato nel corso di diversi anni una serie di opere abusive ad ampliamento e corredo della sua attività”.
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