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Margaret Spada

Margaret Spada: la relazione dei medici della Asl sulla morte della 22enne

Pubblicato il 18 Novembre 2024

“L’edema cerebrale e l’esame neurologico di Margaret Spada erano incompatibili con una corretta e pronta rianimazione cardiopolmonare prima dell’intervento del 118”. Così si legge nella relazione dei medici che hanno scritto la relazione della Asl sul percorso clinico-assistenziale della giovane morta il 7 novembre a Roma dopo un intervento al naso eseguito in uno studio medico all’Eur.

L’edema viene rilevato dopo avere “eseguita la tomografia computerizzata dell’encefalo e del torace, nonché l’esame neurologico”. I medici, quindi, si rendono conto che “i dati riportati in anamnesi non erano concordanti con la gravità del quadro clinico”.

La relazione ripercorre i giorni di agonia della ragazza di Lentini, dal 4 al 7 novembre, nella Terapia intensiva dell’ospedale Sant’Eugenio, giorni in cui le sue condizioni, già disperate, nonostante l’anamnesi in entrata, vanno via via peggiorando. Fino ad arrivare al decesso.

I medici del pronto soccorso si accorgono subito che molte cose riferite nella cartella che descrive le condizioni della paziente in entrata, in genere redatte in maniera empirica durante il primo soccorso, non coincidono col reale stato della giovane, scrive l’Ansa.

In particolare “la tomografia documentava un gravissimo edema cerebrale” che si decide di tenere sotto controllo sottoponendo Margaret a “ipotermia terapeutica”. Non solo: la verifica radiodiagnostica documentava anche “una polmonite ab ingestis” e si trasferisce “la paziente in Terapia intensiva, ove si effettuava una toilette broncoscopica e la truzione di bronchi secondari e terziari da materiale alimentare”.

Le indagini della Procura di Roma intanto vanno avanti e, dopo l’autopsia, si attendono gli esami tossicologici e istologici. E spuntano testimonianze di ex pazienti dello studio dell’Eur a cui si era affidata Margaret. 

I funerali si terranno stamattina, alle 11, nella chiesa di Santa Maria La Cava e Sant’Alfio in piazza Duomo. I genitori hanno chiesto che venga rispettato il loro dolore e hanno vietato foto e riprese all’interno della chiesa.