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Mario Draghi parla in replica al Senato prima del voto di fiducia: “Il Governo costruirà nei fatti la sua credibilità”

Pubblicato il 17 Febbraio 2021

Mario Draghi al Senato ha parlato in replica, affermando quanto segue: “E’ cruciale il lavoro del Parlamento nella sfida che stiamo affrontando. La Governance deve essere incardinata nel Ministero di Economia e Finanza con la collaborazione dei ministeri competenti, al fine di attuare politiche e progetti di settore. Il Parlamento sarà informato tempestivamente su programma e politiche specifiche di intervento. Sono stati sollevati molti temi, provo a replicare su alcune questioni puntuali. Per quanto concerne gli interventi che mi hanno colpito di più, replicherò su alcune questioni puntuali.
Ambiente e concetto di sviluppo sostenibile: è alla base della giustizia tra generazioni, che il Senato sta discutendo nella forma di progetto di legge costituzionale, per inserire il concetto nella Costituzione. Questo Governo conferma l’impegno ad andare in questa direzione. A proposito dell’impatto ambientale, c’è una legge del 2015 che prevede una valutazione ex ante ed ex post delle politiche sul capitale naturale. Il Governo conferma il suo impegno su questo punto, che è d’altronde in sintonia con le linee guida del Pnrr e le segue, in accordo con le tematiche del semestre europeo.
Un terzo punto riguarda il coinvolgimento delle parti sociali e di alcuni corpi intermedi. Credo in maniera abbastanza inusuale, durante le consultazioni ho incontrato le parti sociali e alcuni corpi intermedi, confermo l’impegno al loro coinvolgimento nell’attività di Governo.
Durante le consultazioni ho incontrato anche i rappresentanti di Regioni, comuni e province, il loro coinvolgimento è essenziale, non soltanto inevitabile: certe cose non si fanno se non discusse con le Regioni.
L’Italia è una grande potenza culturale, riconosciuta in tutto il mondo. Nel G20 daremo molta importanza ai temi della cultura, con un incontro dedicato. Ogni arte in generale è stata messa a dura prova dalle restrizioni dovute pandemia. Musei, cinema, teatri, musica, danza sono state messe a dura prova. Tutta la cultura va sostenuta, il rischio è di perdere un patrimonio che costituisce la nostra identità. Ancor più ingente della perdita economica è la perdita dello spirito. Molto è stato fatto per assicurare ristori adeguati, serve fare ancora di più. Occorre rinforzare le tutele dei lavoratori e va colta l’opportunità della Next generation per potenziare gli investimenti sul capitale culturale, sul capitale umano, sulle nuove tecnologie. Il ritorno nel più breve tempo possibile alla normalità deve riguardare anche la cultura in tutte le sue forme, perché imprescindibile per la crescita e il benessere del Paese.
Emigrazione: non ho esplicitamente sollevato il problema, lo farò in questa sede, svolgendo alcune osservazioni. La risposta più efficace e duratura passa per una piena assunzione di responsabilità sul tema da parte delle istituzioni comunitarie ed europee. E’ d’altronde uno dei dossier politici più rilevanti a livello europeo quello sulle proposte normative presentate dalla Commissione nel settembre dello scorso anno, nell’ambito del cosiddetto Patto europeo su migrazione ed asilo. Si tratta di nuove proposte, che fanno seguito al fallimento dei negoziati svolti nel periodo 14/19 per la riforma del sistema comune europeo di asilo, che non sciolgono lo stallo politico che continua a bloccare l’azione dell’Unione europea, specie sulla declinazione del concetto di solidarietà. Permane infatti la contrapposizione tra Paesi di frontiera esterna, maggiormente esposti ai flussi migratori, Italia, Spagna, Grecia Malta e in parte Bulgaria, e stati di Nord ed Est Europa, principalmente preoccupati di evitare i cosiddetti movimenti secondari dei migranti dagli Stati di primo ingresso nel loro territorio. L’Italia, appoggiata anche da alcuni Paesi mediterranei come Spagna, Grecia, Cipro e Malta propone come concreta misura di solidarietà per segnare la specificità delle frontiere marittime esterne un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota“.

Draghi: “senza legalità e sicurezza non ci può essere crescita”

E ancora: “Ho fatto un breve accenno alla necessità di legalità e sicurezza, su cui costruire il benessere, la ripresa, la crescita nel Mezzogiorno. Senza legalità e sicurezza non ci può essere crescita. Ci sono strumenti specifici come il credito di imposta e altri da concordare in sede europea, ma senza legalità e sicurezza è molto difficile crescere. Corriamo un rischio specifico in vista della stagione di ricostruzione con i fondi della Next generation, quello delle possibili infiltrazioni di criminalità organizzata nell’economia a seguito della crisi di liquidità che sta interessando diversi settori. Questo pericolo viene costantemente seguito dall’Organismo permanente di monitoraggio e analisi istituito nell’aprile del 2020 presso il Dipartimento pubblica sicurezza a composizione interforze, con l’obiettivo di aggiornare costantemente la mappa delle filiere e delle attività delle mafie, al fine di orientare l’azione di contrasto. Particolare attenzione viene anche prestata all’erogazione dei finanziamenti previsti dalla normativa emergenziale a favore delle imprese e dei cittadini in difficoltà, in conseguenza della crisi pandemica. I prefetti sono stati sensibilizzati a porre la massima attenzione sui maggiori rischi di inquinamento dell’economia legale connessi al contesto emergenziale di oggi. L’obiettivo è organizzare una risposta strutturata dello Stato in termini di prevenzione e contrasto. Dal monitoraggio attuato sui seguiti della direttiva è emerso tra l’altro che diverse Prefetture hanno attuato forme di collaborazione con le Camere di Commercio e i Comuni, per rendere più incisive le verifiche sui cambi societari intervenuti nelle attività economiche maggiormente a rischio di infiltrazioni malavitose, specie gli esercizi commerciali e il settore turistico alberghiero. Nello stesso contesto è stato sottoscritto un protocollo di intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Sace, allo scopo di assicurare la completa funzionalità del sistema di garanzia alle banche che finanziano le imprese, impedendo l’erogazione di qualunque utilità di fonte pubblica a vantaggio degli operatori economici in odore di condizionamento malavitoso. Un analogo protocollo è stato sottoscritto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con l’Agenzia delle Entrate.
Alcune imprese potranno non riaprire dopo la pandemia, ma una che certamente riaprirà è il turismo, quindi investire e sostenerlo non significa buttar via i soldi: quei soldi tornano indietro. Per un Paese ad alta vocazione turistica come il nostro si tratta di una questione ovviamente essenziale, quindi vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire e ai lavoratori di tutelare i loro livelli di reddito. Ovviamente l’uscita dalla pandemia è la migliore forma di sostegno, ma bisogna impedire che in questo periodo queste imprese falliscano, perché poi si perde un capitale essenzialmente, spesso umano. Gli interventi di oggi hanno dimostrato la consapevolezza del disastro sanitario economico sociale, educativo e culturale. E’ su questa consapevolezza che questo Governo costruirà nei fatti la sua credibilità“. Seguono le dichiarazioni di voto e la votazione nominale con appello.