Pubblicato il 17 Gennaio 2024
Sabato scorso, il giorno prima di morire, Giovanna Pedretti era stata convocata in caserma spiegando ai carabinieri che quella recensione contro gay e disabili era vera, aggiungendo però di non sapere chi fosse l’autore.
L’intera vicenda è ruotata proprio intorno alla recensione rilasciata alla pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, dove un cliente si sarebbe lamentato del fatto di essere stato costretto a mangiare di fianco ad una coppia gay e un ragazzo disabile. A questa recensione arrivò la replica ferma della titolare, Giovanna Pedretti, che ebbe un grande risalto mediatico.
I dubbi sulla veridicità della recensione
La recensione diventata così famosa è stata letteralmente vivisezionata e Selvaggia Lucarelli ha messo in dubbio la sua veridicità. Da allora la musica è cambiata: i messaggi di apprezzamento alla Pedretti si sono trasformati in offese e insulti, cosa che ha molto turbato la titolare della pizzeria.
Convocata in caserma, la Pedretti ha spiegato che la recensione era vera ma che risaliva ad aprile, decidendo quindi di rispondere mesi dopo in seguito a una successiva visita del cliente che si era lamentato. La 59enne aveva inoltre detto ai militari, pronti ad aprire un’inchiesta contro il cliente per istigazione all’odio, che non era in grado di identificare l’uomo.
Le parole del marito di Giovanna: “Ossessionata dai commenti negativi”
La vicenda ha fortemente turbato Giovanna Pedretti e il marito, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha ripercorso quei momenti drammatici: “Era ossessionata da quei commenti negativi”, riferendosi agli attacchi subiti dopo le accuse di aver scritto una recensione fake.
Il marito, che ha accompagnato la moglie dai carabinieri, ha inoltre spiegato che era silenziosa nelle ore prima di morire e che non aveva risposto alle sue esortazioni di mettersi tutto alle spalle.
Poi il tragico ritrovamento del corpo della donna senza vita lungo la rive del fiume Lambro, che secondo gli inquirenti si sarebbe suicidata. Questa è la pista più battuta, ma potrebbe essere aperta un’indagine per istigazione al suicidio, anche se per il momento non c’è nessun iscritto nel registro degli indagati.