Marta Cartabia è giunta per la prima volta a Reggio Calabria in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.
Sono qui a Reggio Calabria perchè ci tenevo ad esprimere la mia vicinanza ad una terra splendida ma attanagliata da un gioco che la grava. La battaglia sta continuando ma non è stata ancora conclusa. L’anno appena concluso è stato ricco di imprevisti e nonostante tutto la giustizia è stata sempre garantita. Questo non era per nulla scontato. Stiamo vivendo una fase difficile. La durata dei processi, gli arretrati, mali duraturi nel tempo uniti a quelli degli ultimi anni, sono stati un ulteriore peso che hanno portato la gente a non avere più fiducia. Il mio ruolo è quello di poter garantire più risorse e strumenti per tutti gli uffici giudiziari affinché possano lavorare meglio.
Una parola è stata spesa anche per il Palazzo di Giustizia ormai fermo da oltre sedici anni. La Cartabia non ha escluso che possa essere intitolato al giudice Antonio Scopelliti, il magistrato ucciso a Villa San Giovanni nel 1991.
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