Pubblicato il 29 Agosto 2024
Martina Oppelli ha presentato un esposto alla Procura di Trieste per rifiuto di atti d’ufficio e tortura nei confronti dei medici dell’azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina.
L’architetta triestina 49enne, affetta da sclerosi multipla progressiva, fa irrompere, dunque, la vicenda anche nelle sedi penali dopo che per l’ennesima volta gli è stata rigettata la richiesta di ricorrere al suicidio assistito.
L’annuncio è stato dato oggi durante un incontro convocato con l’associazione Luca Coscioni.
Oppelli è dipendente da macchinari, farmaci e assistenza continua per le sue funzioni vitali.
“Nonostante un peggioramento delle sue condizioni e un’ordinanza del Tribunale di Trieste che imponeva una nuova valutazione medica, Asugi ha negato l’accesso alla morte volontaria, ignorando la sentenza 135 del 2024 della Corte costituzionale, che ha chiarito la nozione di trattamenti di sostegno vitale e “condannando Martina a proseguire in una sofferenza senza fine”, ha dichiarato ieri in una nota l’associazione.