Pubblicato il 9 Febbraio 2021
I Carabinieri della Stazione di Mascali, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre, hanno arrestato una 49enne perché ritenuta responsabile di tentato omicidio e maltrattamenti contro familiari o conviventi.
I militari sono stati allertati dalla centrale operativa circa una violenta lite familiare ancora in atto e che, in particolare, una persona era rimasta ferita.
Immediatamente arrivati sul posto i militari della Stazione hanno dato manforte ad una pattuglia del Nucleo Radiomobile già presente sul posto e ad un poliziotto che, autonomamente, era intervenuto per sedare gli animi della coppia, chiedendo quindi telefonicamente il loro aiuto.
In particolare, nonostante la loro presenza, la donna continuava ad inveire con animosità nei confronti del convivente, un mascalese di 68 anni, tanto che i militari hanno dovuto interporsi per evitare ulteriori contatti fisici tra i due.
L’uomo, visitato da personale del 118 è stato riscontrato affetto da vari traumi, al cranio ed in altre parti del corpo, nonché da una ferita da taglio all’emitorace sinistro ma, comunque, non ha inteso essere trasportato in ospedale per le cure del caso. I Carabinieri hanno trovato sul pavimento un martello ed un coltello da cucina avente una lama di 20 centimetri, utilizzati dalla donna per percuotere il compagno ed attingerlo con una coltellata al culmine di una lite motivata dalla gelosia.
Nella circostanza, la convivente ha scoperto la fotografia di una donna nella memoria del telefono dell’uomo, ritrovamento che ha provocato in lei una sconsiderata reazione che ha avuto il suo culmine dopo che la loro figlia era andata a scuola.
Le giustificazioni dell’uomo, che asseriva che quella foto era solo il ricordo di una sua vecchia fiamma, non hanno convinto la donna che perso ogni freno inibitore lo ha colpito con il martello al capo ed in altre parti del corpo, quindi ha tentato di ucciderlo con il coltello. Il martello e il coltello sono stati sequestrati, mentre la donna è stata associata al carcere catanese di Piazza Lanza.