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omicidio di lecce

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Massacro di Lecce, il killer pronto a raccontare la verità

Pubblicato il 20 Ottobre 2020

È passato un mese dal massacro di Lecce. Anzi, domani sarà esattamente un mese da quando Antonio De Marco, un aspirante infermiere di 21 anni di Lecce, ha portato a termine il duplice omicidio di Daniele De Santis e la sua fidanzata, Eleonora Manta. Arrestato qualche giorno dopo l’accaduto e interrogato svariate volte, il ragazzo ha sempre lasciato un velo di mistero attorno al vero movente che lo ha spinto a compiere questo efferato crimine. Oggi, a circa venti giorni dal suo arresto e dalla sua confessione, tramite i suoi due legali, Andrea Starace e Giovanni Bellisario, il ventunenne ha richiesto di potersi sottoporre ad un ulteriore interrogatorio. La sua intenzione parrebbe essere quella di dire tutta la verità. Ma cosa avrà fatto cambiare idea al killer del terribile massacro di Lecce? Cosa starà spingendo un così spietato esecutore a lasciarsi convincere e gettare via finalmente la maschera circa un movente su cui si interroga il Paese intero?

Massacro di Lecce, cosa spinge il killer a confessare

il piano del killer
il piano del killer

Il massacro di Lecce avvenuto in Via Mondello è stato talmente efferato e studiato nei minimi dettagli che la paura più grande da parte degli inquirenti è quella di non arrivare mai alla verità e di trovarsi davanti solo ad un omicida che potesse avere davvero tutte le stigmate del serial killer. Come detto, però, ci sarebbe qualcosa che sembra aver fatto cambiare idea a De Marco. Evidentemente questi primi giorni trascorsi in carcere, i colloqui avviati con gli psichiatri e gli inviti a ricordare da parte dei genitori e dei suoi avvocati hanno sortito l’effetto sperato ed il killer del massacro di Lecce si dice ora pronto a fornire una confessione piena che consenta di fare piena luce sul duplice delitto . A breve i suoi avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario depositeranno un’istanza che dovrebbe essere accolta in tempi brevi dalla procura. E si spera che il nuovo faccia a faccia con gli inquirenti possa essere quello definitivo e decisivo per chiudere il cerchio sul duplice delitto, ma soprattutto sul suo movente ancora sconosciuto ad ormai un mese di distanza.