Quanto vale un’Olimpiade? Anche un dito! Questo almeno è il pensiero di Matt Dawson, giocatore di hockey su prato australiano che a 30 anni ha deciso di amputarsi un dito pur di partecipare alle prossime Olimpiadi di Parigi. Una decisione forte che sta facendo il giro del mondo. Ma perché Dawson è dovuto ricorrere ad una decisione così estrema?
Poiché ha subito 16 giorni fa un grave infortunio, cioè la rottura del dito della mano destra durante un allenamento a Perth con la squadra australiana di hockey su prato, che avrebbe richiesto una convalescenza di diversi mesi, che sicuramente gli avrebbe fatto saltare le Olimpiadi. C’era però una “scorciatoia”, che gli avrebbe permesso di scendere in campo entro pochi giorni e partecipare alle Olimpiadi, ma che richiedeva un sacrificio: l’amputazione di una parte del dito.
Per chiunque sarebbe stata una decisione molto difficile, ma non per Matt Dawson, che senza batter ciglio ha deciso di amputarsi il dito pur di partecipare alle gloriose Olimpiadi.
Durante l’intervista rilasciata ai media australiani ha raccontato che il suo sogno rischiava di sfumare dopo il grave infortunio, una frattura così brutta che quando vide il suo dito svenne.
Il giocatore si è poi consultato con un chirurgo plastico, che gli ha spiegato che un intervento chirurgico avrebbe richiesto un decorso post-operatorio di diversi mesi, che gli avrebbe fatto perdere sicuramente il treno per le Olimpiadi, aggiungendo che il recupero della piena funzionalità del segmento terminale della mano non era neanche sicuro.
L’alternativa? Tagliarsi parte del dito, cosa che gli avrebbe permesso di ritornare in campo in appena 10 giorni. E così, benché la moglie gli abbia suggerito di non fare nulla di avventato, Dawson senza esitazioni ha optato per l’amputazione del dito.
La scelta è stata facile per lui poiché, a 30 anni, il giocatore si è detto consapevole di essere vicino alla fine della carriera e per nessun motivo al mondo avrebbe detto addio a quelle che potrebbero essere le sue ultime Olimpiadi. “Se il prezzo da pagare fosse quello di tagliarmi la punta del dito, lo farei” – aveva dichiarato durante un’intervista al podcast Parlez Vous Hockey, una cosa che ha fatto davvero.
La scelta ha lasciato di stucco i suoi stessi compagni, a partire dal capitan Aran Zalewski, che ha parlato dell’episodio durante la conferenza stampa a Parigi. “Quando hai trascorso una vita di scelte e sacrifici per arrivare a competere ai massimi livelli, penso che per lui sia stata una decisione facile” – ha detto Zalewski, di fatto avallando la scelta coraggiosa del suo compagno di squadra.
Senza parole è rimasto anche Colin Batch, allenatore della squadra australiana, che ha elogiato Dawson per il suo coraggio e la sua dedizione alla causa durante un’intervista alla Seven News Network australiana, ammettendo candidamente che lui probabilmente non avrebbe avuto il coraggio di farlo.
Va detto che Dawson non è particolarmente fortunato, infatti rischiò di perdere un occhio dopo essere stato colpito con una mazza da hockey durante i Giochi del Commonwealth del 2018. In quell’occasione Matt si riprese alla grande e condusse la sua Australia alla conquista dell’oro.
Oro che invece gli è sfuggito nelle Olimpiadi a Tokyo, dove dovette accontentarsi dell’argento. La voglia matta di vincere quella medaglia d’oro evidentemente è troppo forte e Matt Dawson è disposto a tutto pur di farsela appendere al collo, anche tagliarsi una falange…
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