L’occasione per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per ribadire ancora una volta di più l’importanza di vaccinarsi contro il Covid, arriva oggi durante la celebrazione al Quirinale de “I Giorni della ricerca” dell’Airc, Associazione italiana ricerca sul cancro. “Il virus continua a procurare allarme, non si è esaurito – dice il capo dello Stato – il nostro dovere di responsabilità è particolarmente verso i più fragili”. E ancora “Contro il Covid “abbiamo eretto un argine siamo riusciti ad imboccare la strada della ripartenza, grazie alla scienza che ci ha fornito gli strumenti per proteggerci e per riconquistare spazi di libertà, cui eravamo stati costretti per qualche tempo a rinunciare. Siamo riusciti a registrare una ripresa economica incoraggiante”.
“I vaccini – spiega Mattarella – sono stati la nostra maggiore difesa, hanno salvato migliaia e migliaia di vite, hanno ridotto le sofferenze, hanno consentito le riaperture. Sono stati realizzati e prodotti in un tempo così breve e in quantità così grandi come mai era accaduto nella storia. Anche questo è in larga misura merito della ricerca”.
L’Associazione italiana per la ricerca sul cancro ha “incarnato la grande intuizione e la grande speranza di sconfiggere cancro, quando appariva come un sogno – continua Mattarella – Insieme avete fatto grandi passi avanti. Oggi sappiamo che sconfiggere il cancro è possibile ed è un traguardo cui si può e si deve tendere. Il traguardo non è a portata di mano ma in molti ambiti la percentuale dei guariti è salita costantemente, le diagnosi sono più precoci e questo consente una maggiore efficacia delle cure.
Per tante patologie la vita dei malati è migliorata – ha ricordato -. È divenuta compatibile con il lavoro e la serena quotidianità. Le terapie sono diventate meno invasive e le prospettive di sopravvivenza si sono alzate. Nuove tecniche consentono di salvare ogni giorno di più vite umane e questo si deve alla ricerca”.
Ma oggi, con l’aumento dei contagi, che ha superato nelle ultime 24 ore quota 10 mila, sia il sottosegretario alla salute Costa che il presidente di Confindustria Bonomi, e così anche il Governatore della Liguria Toti, si sono espressi a favore del vaccino obbligatorio per tutti quelli che lavorano a contatto con il pubblico. A cominciare da chi sta sta dietro al banco di un supermercato. Il primo a dirlo ai microfoni di Radio Rai 1 è il sottosegretario alla salute Andrea Costa: “Noi siamo stati i primi a introdurre l’obbligo vaccinale per i sanitari.
Bisogna riflettere se farlo con altre categoria – spiega – quelle che sono a contatto con il pubblico, tipo le forze dell’ordine o chi lavora nella grande distribuzione. Saranno valutazione che dovremmo fare attenzionando i dati, ma dobbiamo guardare al futuro con fiducia e dobbiamo continuare a rispettare le regole”.
Sulla stessa scia il governatore della Liguria Giovanni Toti che inaugurando un nuovo centro vaccinale a Genova, sposa appieno la proposta del sottosegretario: “Avremmo già dovuto a farlo. Spero che il Governo intervenga al più presto con un provvedimento articolato che preveda l’obbligo della terza dose per chi è stato obbligato nella prima e nella seconda, e l’estensione dell’obbligo a categorie esposte”.
Ma sulla strada dell’obbligatorietà del vaccino stamane è intervenuto anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. “Purtroppo, abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli – dice in numero uno dell’associazione dall’assemblea degli industriali a Firenze – Credo che il Green pass fosse lo strumento che potevamo utilizzare, però l’unica cosa che ci può mettere al sicuro è l’obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria. “Purtroppo i dati che arrivano dal Nord ed Est Europa sono preoccupanti non ci possiamo permettere di bloccarci, la nostra è un’economia basata sulla trasformazione, e quindi sull’export: quest’anno forse faremo il record di 500 miliardi e non ci possiamo fermare”.
La campagna vaccinale potrà contare entro fine anno su ulteriori 8,6 milioni di dosi mRNA. In particolare, è prevista la distribuzione alle Regioni di 4 milioni di dosi Pfizer e di 4,6 milioni di Moderna, che saranno prima accentrate presso l’hub vaccini Difesa di Pratica di Mare e successivamente consegnate a destinazione. A tali quantitativi si potranno aggiungere altri 2,5 milioni di dosi di vaccini mRNA della riserva centralizzata. Ad oggi le dosi complessivamente distribuite dall’inizio della campagna vaccinale ammontano a 99.903.628, a fronte di un numero totale di somministrazioni pari a 92.911.485.
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