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Matteo Falcinelli

Matteo Falcinelli: “Sono sopravvissuto alla tortura” (VIDEO)

Pubblicato il 6 Maggio 2024

Le immagini mostrano la maniera brutale con cui è stato arrestato dalla polizia di Miami Matteo Falcinelli.

E ancora non c’è un perché del comportamento avuto nei confronti dello studente 25enne di Spoleto.

“Sopravvivendo alla tortura che ho subito ho vinto la partita più importante. Forse la mia esperienza di calciatore mi ha aiutato psicologicamente, altrimenti non so se ce l’avrei fatta”, fa sapere adesso attraverso la madre Vlasta Studenivova.

La vicenda risale alla notte del 24 e 25 febbraio scorsi, ma si è saputo in questi giorni.

Matteo Falcinelli è stato rilasciato dopo 2 giorni, ma l’incubo non è terminato. Tutt’altro.

Matteo Falcinelli

Il giovane, in Florida per un master, sta svolgendo al momento un trattamento alternativo al carcere, il parallelo della messa in prova in Italia, ha spiegato il legale italiano che assiste la famiglia, l’avvocato Francesco Maresca, aggiungendo che “al termine di questo periodo, dal punto di vista giudiziario per lui questa vicenda si chiude”.

“Matteo si trova ora al campus universitario, dove giorno e notte sono lì a sorvegliarlo perché lui ha paura di tutti e tutta la sua voglia di vivere si è trasformata in un incubo di vivere”, rivela la madre.

I FATTI

Dalla prima ricostruzione della stessa famiglia emergerebbe che il giovane era andato in un locale dove aveva conosciuto delle persone e bevuto alcuni drink. I ricordi sono offuscati, non ricorda come è arrivato all’uscita dove c’era una pattuglia della polizia. I poliziotti scriveranno di essere intervenuti perché il ragazzo ha creato problemi nel locale tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto, facendo resistenza agli agenti.

“L’arresto non si consuma solo nell’ammanettamento, gli agenti mettono il ginocchio sul collo di Matteo impedendogli di respirare come nel triste caso di George Floyd. Quando il poliziotto si alza, mentre lui è in stato di incoscienza, dietro arriva la guardia di sicurezza che porta in mano i telefoni di Matteo: questa è la prova che mio figlio non stava mentendo e aveva il diritto di chiedere quei telefoni”, evidenzia la madre.

“Sta molto male. Gli hanno distrutto la vita. È seguito da psicologi e psichiatri. Inizialmente è stato ricoverato a causa delle gravi ferite, poi trasferito in un ospedale psichiatrico perché a rischio suicidio. Ancora adesso la notte sogna l’arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando”, aggiunge.

La famiglia sta valutando come procedere in riferimento ad eventuali denunce sull’accaduto, che non ha ancora presentato, ha riferito ancora l’avvocato. “Stiamo sollecitando la Procura di Roma – ha spiegato il legale – che può intervenire nei fatti che riguardano i cittadini italiani all’estero”. La Procura potrebbe aprire un fascicolo, per richiedere ai colleghi statunitensi informazioni sull’accaduto e per sollecitare gli stessi a procedere in modo diretto nei confronti dei poliziotti.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già fatto sollecitare la massima attenzione al caso dell’ambasciatore Usa in Italia Jack Markell, ricordando che il governo italiano segue doverosamente ogni caso di detenzione di cittadini italiani all’estero.