Matteo Renzi (Italia Viva), nella sua Enews, dà una sua chiaroscurale descrizione, condivisibile o meno, scrivendo quanto segue: “I Cinque Stelle che avevamo conosciuto non esistono più. Il che non è necessariamente un male, intendiamoci. Prima il video di Beppe Grillo (della vicenda che riguarda suo figlio ci riserviamo di parlare quando si sarà espressa la magistratura, ndr), con le inevitabili conseguenze su un movimento nato con il VaffaDay e il giustizialismo. Nel mezzo, una lunga litania di scelte discutibili come – resto fermo alle news di oggi – il reddito di cittadinanza ai mafiosi o l’aumento delle spese delle persone nominate a cominciare dalla presidenza dell’Eni. Infine, decisivo, la divisione tra la piattaforma Rousseau e il Movimento, con una vicenda giuridica talmente piena di cavilli da risultare assurda. Quello di cui sono certo è che il caos grillino è solo all’inizio: la prima forza parlamentare di questa legislatura è dilaniata. Con buona pace di quei talk show che, per mesi, ci hanno raccontato che i grillini avrebbero governato decenni. Il populismo è un fiammifero che finisce col bruciarti le dita. Meglio così”.
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