Pubblicato il 25 Luglio 2021
Matteo Renzi, Matteo Salvini: c’è una quadra? Temporanea consonanza o concordanza di intenti? La voce del dissenso del centrosinistra incontra il modo leghista di intendere la politica. Lo afferma anche il Giornale: i punti di contatto sono molti, dalla Giustizia al Ddl Zan. Certamente, lo spunto per poter parlare, nonostante la collocazione in Parlamento. Intanto, si raccolgono firme.
Referendum giustizia, Renzi: “straordinario strumento di pressione”
L’iniziativa prevede la separazione delle carriere della magistratura (giudici e pm), la responsabilità personale dei magistrati, la riforma del Csm e cancella la legge Severino sull’interdizione automatica dai pubblici uffici per parlamentari, rappresentanti di Governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali in caso di condanna.
I referendum sulla giustizia promossi dalla Lega e dai Radicali (lo afferma l’Ansa) sono “uno straordinario strumento di pressione perché il Parlamento faccia la propria parte”. L’ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi dopo aver firmato i referendum in un gazebo dei Radicali a Roma.
Renzi ha chiarito di aver approvato tutti i sei quesiti, “non ho firmato quelli sull’eutanasia”, ha aggiunto.
Sulle motivazioni, ha spiegato: “Ho firmato perché quando si parla di riforma della giustizia e si ricorda l’impegno dei Radicali, il primo nome che viene in mente è quello di Enzo Tortora. In nome della battaglia per la giustizia giusta, ha sacrificato una parte della sua vita.
Io sono grato ai Radicali per lo sforzo che stanno facendo e che fa riferimento a un’esperienza politica con la quale non sempre mi sono trovato in piena sintonia, ma che in questo momento è l’unico vero strumento di pressione sul Parlamento per poter fare una legge ulteriore rispetto alla legge Cartabia che vada nella direzione della giustizia giusta“.