Secondo la ricostruzione del sito Tmz, per volere della famiglia la cerimonia è stata intima e privata ed è stato anche deciso di collocare la tomba del 54enne attore, morto all’improvviso il 28 ottobre scorso, all’interno del Sanctuary of Treasured Love, una zona isolata e recintata, sebbene la lapide non sia stata ancora ufficialmente contrassegnata (in genere viene posta qualche tempo dopo il funerale).
A quanto si legge, la ragione di tale riservatezza sarebbe legata al fatto che in quella stessa parte del campo santo siano sepolte anche altre celebrità del cinema, come Carrie Fisher, Debbie Reynolds, Michael Clarke Duncan e Ronnie James Dio, il cantante dall’inconfondibile timbro che è diventato una delle icone dell’Heavy Metal e della storia della musica in generale.
Ma il sito di gossip lascia intendere che in realtà siano anche gli stessi familiari di Perry a non voler ancora condividere il luogo esatto della sepoltura. E la conferma arriverebbe dalle composizioni floreali lasciate in corrispondenza di quella che dovrebbe essere la tomba della star dopo la funzione funebre e che ora sono invece sparite, rendendo così il luogo ancora più freddo e spoglio, per togliere qualunque riferimento al pubblico. Nel frattempo è emerso che Perry stava pensando a un biopic sulla sua vita e aveva individuato in Zac Efron l’attore che avrebbe dovuto impersonarlo da giovane. A riferirlo a Entertainment Tonight Canada è stata Athenna Crosby, l’amica con cui la star di «Friends» aveva pranzato il giorno prima di morire.
“Ha detto che avrebbe voluto girare un film sulla sua vita. E in passato aveva lavorato con Zac Efron in un film (17 Again – Ritorno al Liceo, ndr). Voleva che Efron lo interpretasse nella sua versione giovane e presto gli avrebbe chiesto di farlo. Non vedeva l’ora di condividere di più sulla sua storia e sul suo percorso di recupero dalla dipendenza, per aiutare quante più persone possibili. Era davvero ottimista e felice di tutto ciò che avrebbe voluto realizzare”. Efron si è detto “estremamente onorato” del fatto che Perry lo volesse nel film e ha definito il collega scomparso “un mentore”.
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