Nella mattinata odierna, nelle province di Napoli, Caserta, Avellino e Cosenza, i militari Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna hanno eseguito una misura cautelare personale e reale (27 provvedimenti restrittivi di cui 23 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e il sequestro preventivo di un autonoleggio), emessa dal G.i.p. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti indagati gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio, detenzione illegale di armi, estorsione, ricettazione e trasferimento fraudolento di valori.
L’attività investigativa, svolta dal citato Nucleo Investigativo dal dicembre 2018 al novembre 2021 con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, ha consentito, in sintesi, di documentare:
Nel corso delle indagini si è proceduto all’arresto in stato di latitanza di uno di un elemento di spicco del sodalizio; al sequestro di 2 kg di hashish, più di un etto di cocaina e un revolver.
Tra gli altri, sono stati raggiunti dall’ordinanza:
Tra i nomi degli arrestati spicca quello di Giuseppe Monfregolo, 34 anni, ritenuto capo dell’omonimo gruppo criminale e fratello di Mariano Monfregolo, arrestato già per le minacce rivolte al comandante dei vigili urbani di Arzano Biagio Chiariello.
Tra i destinatari del provvedimento anche Pasquale Cristiano, a capo dell’omonimo gruppo criminale ed un tempo “amico” dei Monfregolo, arrestato nel giugno dell’anno scorso. Benché fosse sottoposto ai domiciliari, aveva sfilato per le strade di Arzano a bordo di una Ferrari per festeggiare la comunione del figlio.
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