Pubblicato il 4 Agosto 2022
Non è un periodo particolarmente fortunato per la catena di negozi di McDonald’s, dove continuano a ripetersi casi di cronaca che non fanno certo una bella pubblicità al franchising. Pochi giorni fa in Francia una donna ha trovato una lucertola morta nel suo panino al McDonald’s, episodio che ha suscitato grande scalpore.
Una vicenda ancora più grave si è verificata all’altro capo del mondo, precisamente a Brooklyn, New York, dove un ragazzo 20enne ha fatto fuoco contro un dipendente del franchising perché le patatine erano fredde.
“Le patatine sono fredde” e spara al dipendente fuori al McDonald’s
Tutto è iniziato quando una donna ha iniziato a lamentarsi del fatto che le sue patatine erano fredde, sbraitando contro gli impiegati del fast food accusati di averla presa in giro.
Poco dopo ha effettuato una videochiamata al figlio che, appreso dell’accaduto, è piombato nel locale come una furia e ha aggredito il dipendente, un 23enne, ordinandogli di uscire fuori.
A quel punto la follia insensata: ha tirato fuori una pistola e lo ha ferito gravemente al collo. Il ragazzo è stato portato in ospedale, dove si trova in coma a lottare tra la vita e la morte. L’aggressore è stato arrestato dalla polizia per tentato omicidio e anche la ragazza che era con lui, una 18enne, è stata fermata.
Un episodio che accende nuovamente i riflettori sulle “armi facili” negli Stati Uniti, dove da tempo si discute sulla necessità di rendere più complesso l’iter per accedere ad un’arma da fuoco.
Negli ultimi tempi si susseguono le sparatorie di killer solitari che fanno fuoco all’impazzata sulla folla senza un motivo, ma anche gli incidenti domestici che vedono come protagoniste proprio le armi. Solo pochi giorni fa nell’Indiana un bambino di 6 anni sparò e uccise la sorellina di 5 anni con la pistola del padre presente in casa.