Pubblicato il 22 Novembre 2022
Leo Messi si appresta ad iniziare oggi l’avventura mondiale con la sua Argentina, inserita nel gruppo con Arabia Saudita, Messico e Polonia. Un girone non certo irresistibile per l’Albiceleste, che punta a conquistare il primato con l’obiettivo di arrivare fino in fondo.
Questo è l’ultimo Mondiale per Messi, come lui stesso ha affermato, quindi è anche l’ultima occasione per alzare al cielo l’unico trofeo che gli manca e che rappresenterebbe la ciliegina sulla torta di una carriera luminosa e straordinaria.
Messi e i problemi di crescita superati grazie ad un dottore
Se la Pulce oggi è arrivata a giocarsi il suo quinto Mondiale lo deve soprattutto a Diego Schwarzstein, il medico che a 13 anni lo curò con l’ormone della crescita quando giocava nel Newell’s Old Boys.
“Leo mi chiese se sarebbe cresciuto abbastanza per diventare calciatore. Gli risposi che sarebbe diventato più alto di Maradona ed ebbi ragione. Maradona era alto 1,67, Messi 1,69” – ha raccontato il dottore qualche giorno fa al Times.
Messi dopo la cura diventò fortissimo e approdò nelle Giovanili del Barcellona, ma prima di partire regalò al medico la maglia numero 9, quella indossata nell’ultimo match ufficiale con il Newell’s.
L'”anatema” di Schwarzstein: “Spero che Messi perda tutte le partite”
Tra Schwarzstein e l’argentino il legame è rimasto sempre molto stretto in questi anni, tant’è che il figlio del dottore fu ospitato nello spogliatoio del Barcellona.
Eppure il dottore si è augurato che Messi perda tutte le partite. Perché? Lo spiega nell’intervista: “Ovviamente da tifoso dell’Argentina spero di vincere i Mondiali. Ma da cittadino argentino e da essere umano, vorrei che l’Argentina perdesse tutte le partite e venisse eliminata al primo turno”.
Poi spiega la sua sorprendente presa di posizione: “Sono convinto che questo governo oscenamente populista userebbe il successo dell’Argentina per insabbiare le cose. Potrebbe annunciare la svalutazione della valuta il giorno in cui la squadra gioca, quando nessuno è concentrato su questo”.
L’Argentina sta ancora vivendo gli effetti della crisi economica argentina del 2001 e buona parte della popolazione vive in povertà o comunque in condizioni critiche.
“I dati del governo – continua Schwarzstein – dicono che per non essere povero devi guadagnare 120mila pesos argentina (716 euro circa). Il salario minimo è di 60mila pesos, quindi anche chi lavora è povero”.