Pubblicato il 4 Marzo 2024
Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo e uno dei più stretti collaboratori di Putin, ha ripreso a lanciare minacce all’Ucraina e all’Occidente, paragonato un paio d’anni fa alla mafia e al Ku Klux Klan.
Medvedev non è certo famoso per la sua diplomazia, anzi, spesso si è reso protagonista di espressioni ingiuriose e molto forti, come ha fatto in occasione del suo discorso nel sud della Russia, dove ha parlato su un palco del Forum del Festival della Gioventù.
L’Ucraina smembrata sulla cartina geografica
Medvedev ha detto che l’Ucraina è Russia e non ci saranno negoziati di pace tra Mosca e Kiev fino a quando al potere ci sarà Volodymyr Zelensky. Ha tenuto il suo discorso con una provocatoria cartina geografica d’Europa ridisegnata alle sue spalle.
Nella mappa geografica buona parte del territorio ucraino, non solo le regioni già occupate come la Crimea e il Donbass, era segnato come parte della “Grande Russia”, di cui secondo lui farebbe parte anche la Trasnistria, enclave separatista della Moldavia.
“Uno degli ex leader ucraini ha affermato a un certo punto che l’Ucraina non è la Russia, ma questo concetto deve scomparire per sempre. L’Ucraina è sicuramente Russia” – ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo tra gli applausi della folla.
“Nessun trattato di pace con l’Ucraina”
Il politico ha detto che non c’è la possibilità di sedersi al tavolo delle trattative per discutere di pace, almeno non fino a quando ci saranno le attuali autorità a governare l’Ucraina. Solo se arriveranno “persone nuove che riconoscono la realtà che si è sviluppata sul terreno” sarà possibile parlare di trattative di pace.
“Tutti capiscono perfettamente che non rinunceremo mai alle nostre terre. Pertanto, i negoziati con alcune persone nuove sono possibili, a mio parere, quando riconosceranno le realtà che si sono sviluppate sul terreno come risultato delle azioni delle nostre valorose forze armate” – queste le parole dette da Medvedev come riportato dall’agenzia russa Interfax.
Quando gli è stato chiesto se l’attuale governo ucraino sia in grado di portare avanti trattative di pace, ha risposto così: “Se intendete l’attuale governo ucraino, allora è improbabile. No, non saranno in grado di farlo. Queste persone non c’erano, non ci sono e non ci saranno”.
“Mai stati così vicini alla guerra nucleare”
Medvedev ha avuto modo anche di parlare delle presunte intercettazioni delle forze armate tedesche, che parlano di un possibile attacco della Russia. Lo scorso 1° marzo i media russi pubblicarono una registrazione audio di 38 minuti di una riunione di funzionari militari tedeschi che parlavano della possibilità di inviare armi in Ucraina.
Berlino ha però smentito la possibilità di effettuare un attacco in Russia, ma anche di inviare armi all’Ucraina. Parole che non hanno certo rassicurato Medvedev, che anzi ha tuonato ribadendo quanto già detto: “La minaccia principale ora è la minaccia di un conflitto nucleare. E questa minaccia è cento volte peggiore, come ho detto nel mio discorso, rispetto a quella del 1962 durante la crisi dei missili cubani”.