Pubblicato il 5 Novembre 2024
Le truffe agli anziani sono tra le piaghe più riprovevoli dell’attuale società, messe a segno da persone crudeli e senza scrupoli che rubano alle persone anziane i risparmi di una vita messi da parte per la vecchiaia, approfittando della loro vulnerabilità e della loro fragilità. Col tempo i truffatori si sono “specializzati”, organizzandosi in bande sempre più strutturate o addirittura in “aziende familiari”, come il caso del padre e dei figli nel napoletano che hanno guadagnato 70.000 euro con l’ormai tristemente nota truffa del finto carabiniere.
Recentemente è stata messa a segno un’altra truffa, ma i responsabili sono stati smascherati. Si tratta di 6 persone, 3 finite ai domiciliari e altre 3 indagate a piede libero, che si sarebbero finte addetti del servizio antifrode delle Poste agli occhi di un’anziana, con il solo intento di ottenere il suo pin e accedere al suo conto corrente. Le misure sono state eseguite dai carabinieri di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, e dai carabinieri di Potenza su richiesta della locale Procura e dal gip di Vallo della Lucania.
Truffa ad un’anziana a Vallo della Lucania: la dinamica
Le 6 persone hanno avvicinato l’anziana e si sono spacciati addetti delle Poste, con l’obiettivo chiaramente di guadagnarsi la sua fiducia, convincendola ad adottare delle misure di sicurezza sul suo conto corrente e proteggerlo da malintenzionati. La povera donna non aveva capito che i malintenzionati erano proprio quelle persone che, dopo aver frastornato e confuso l’anziana, si sono fatti dire la password per accedere al suo conto corrente.
L’anziana purtroppo ha “abboccato” e i malviventi, grazie alla password, sono entrati nel conto corrente della donna riuscendo a sottrarre in pochi minuti ben 145.000 euro trasferendo l’intera somma su conti terzi, così da aggirare eventuali modifiche.
Dopo la denuncia però i carabinieri si sono subito attivati e sono riusciti a risalire alle 6 persone accusate di aver truffato la donna. Nei loro confronti pendono le accuse a vario titolo di truffa, indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti, sostituzione di persona e riciclaggio.