Pubblicato il 30 Ottobre 2023
Giovedì 26 ottobre è andato in onda in prima serata su Rai 2 “Delitti in famiglia”, una trasmissione che accende i riflettori sui delitti più torbidi della cronaca nera italiana che per l’appunto si sono consumati in un contesto familiare, che dovrebbe essere un luogo sicuro e felice.
Così non è stato per Melania Rea, uccisa dal marito Salvatore Parolisi che ha scontato 12 dei 20 anni ai quali è stato condannato, anche se lui in un’intervista a “Chi l’ha visto” risalente a luglio dichiarò di essere innocente e di non aver ucciso la moglie.
La trasmissione ha ripreso a scavare tra i segreti più torbidi di quella terribile storia, una delle pagine più sanguinose e macabre della cronaca nera italiana.
Il caso di Melania Rea
Melania Rea, madre della piccola Vittoria che aveva 2 anni, scomparve il 18 aprile 2011 mentre era con la famiglia sul Colle San Marco ad Ascoli Piceno. Fu ritrovata dopo 2 giorni in un bosco, senza vita e trafitta da oltre 35 coltellate.
Il suo cadavere fu ritrovato grazie ad una telefonata anonima di un uomo che scoprì il suo corpo tra i boschi. Roberto D’Ortona, tenente colonnello dei carabinieri, ha rivissuto quei tragici momenti dichiarando: “La povera Melania era riversa a terra in un’area boschiva. Il suo corpo era seminudo, aveva i pantaloni, gli slip e i collant abbassati fino a sotto le ginocchia. Era una condizione truculenta. Oltre ad essere deturpata dai colpi che ne causarono la morte, la vittima presentava anche delle incisioni su una coscia e sul basso ventre riconducibili vagamente a delle svastiche. Piantata sul petto aveva una siringa di insulina”.
Per quel terribile delitto fu condannato il marito Salvatore Parolisi, ex caporalmaggiore dell’Esercito. Stefano Nazzi tramite interviste ai familiari e agli investigatori, materiale audio-video raccolto dal fascicolo delle indagini e materiali inediti ha provato a ricostruire quella tragica vicenda, facendo emergere dettagli rimasti nell’ombra.
Le bugie di Parolisi
Dopo 3 gradi di giudizio è stato condannato a 20 anni di carcere Salvatore Parolisi, che da due anni aveva una relazione extraconiugale con la soldatessa Ludovica. Come ha spiegato ai microfoni della trasmissione di Rai 2 Vittoria Garofalo, madre di Melania, mentre erano in corso le ricerche Parolisi “ebbe il coraggio di mettersi il pigiama e andò a letto” per poi aggiungere: “Io, mio marito, tutti quanti, dormimmo vestiti. Solo lui si è messo il pigiama e andò a letto”.
I genitori di Melania, che appresero in diretta tv da Barbara D’Urso del ritrovamento del corpo della figlia, hanno raccontato un aneddoto relativo alla nascita della nipotina Vittoria: “Ci siamo messi in macchina. Incominciammo a chiamare il marito. Nessuna risposta. L’ha chiamato tutta la notte ma niente. Il dottore ci ha chiamato, ci ha incappucciato e abbiamo visto ‘sto fagottino, era nata Vittoria Melania era raggiante ma allo stesso tempo imbronciata perché le telefonate che aveva fatto a suo marito non erano andate a buon fine”.
Tra gli intervistati anche Michele Rea, fratello di Melania, che non ha mai creduto all’innocenza sbandierata da Parolisi e che, in occasione della nascita di Vittoria, ha aggiunto a proposito di Parolisi: “Lui disse che stava dormendo”. “E’ venuto il giorno dopo con tutta calma senza portare un fiore” – ha rivelato Vittoria Garofalo.
Ulteriori dettagli sono stati forniti da Adriano Tagliabracci, medico legale: “La dinamica dell’aggressione che abbiamo ricostruito è che la donna sia stata inizialmente colpita al dorso. Poi ha cercato di scappare, è stata raggiunta da altri colpi al dorso, poi è caduta e viene finita quando si trova in posizione supina a terra. Le incisioni non erano sanguinanti e quindi erano post mortali”.
Parolisi aveva dunque una seconda vita, quella con Melania e quella con la soldatessa Ludovica, e ha provato a costruire un castello di bugie per nasconderla ma senza riuscirci. Nonostante la condanna c’è però una notizia che inquieta i familiari di Melania: Parolisi, grazie agli sconti di pena, potrebbe tornare definitivamente libero nel 2028.
La figlia Vittoria
La piccola Vittoria, che oggi ha 14 anni, è stata cresciuta dai nonni materiali e, come racconta Gennaro Rea, papà di Melania: “Vittoria mi chiama babbo. Alla nonna, sin dal primo momento, l’ha chiamata mamma. Però lei le ha sempre detto: ‘Io sono tua nonna’. Io le ho detto: ‘Vittoria, perché a me non mi chiami papà?’. Mi ha guardato e mi ha detto: ‘Perché chiamarti papà, mi ricorda quella persona. Perciò ti chiamerò babbo’. La parola ‘papà’ le ricorda la persona che la ha tolto la mamma”.
Infine ha rivelato il drammatico momento in cui ha svelato alla figlia come era morta la madre: “Un giorno Vittoria che aveva 3-4 anni mi ha detto: ‘Mia mamma com’è morta?’ Poi a tavola, le ho detto quello che è successo: ‘Con tua mamma e tuo padre siete andati in montagna, tu stavi dormendo in macchina, tuo padre e tua madre forse hanno avuto qualche discussione, non lo so, e hanno trovato tua madre morta. Però sappi che quando è morta tua mamma là ci stava pure tuo padre’. Queste sono state le mie parole“.