La storia di Andrea, giovane di Latina Scalo, è una testimonianza di speranza, amore e dedizione. Colpito da meningite e choc settico, Andrea è stato ricoverato in condizioni disperate all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove ha trascorso 43 giorni in un reparto di rianimazione che ha rappresentato per lui e la sua famiglia il filo sottile tra la vita e la morte.
I genitori di Andrea descrivono con precisione l’angoscia vissuta durante quei giorni: 43 interminabili giorni, 1032 ore, 61920 minuti che si sono trasformati in una dura prova emotiva e fisica. Durante questa battaglia, però, i medici, gli infermieri e gli studenti del corso di laurea in infermieristica sono stati un faro di speranza per la famiglia, dimostrando un’umanità e una competenza straordinarie.
Sono stati proprio i genitori del giovane, calciatore a livelli di Eccellenza e Promozione, ad esprimere la propria profonda gratitudine al personale del reparto di Anestesia e Rianimazione e a quello delle Malattie Infettive del Goretti. Hanno sottolineato non solo la professionalità di medici e infermieri, ma anche la loro capacità di fornire supporto emotivo in un momento così critico.
Il momento più emozionante è stato quando Andrea ha finalmente riaperto gli occhi. I genitori raccontano la gioia condivisa con il personale sanitario, un’emozione che ha unito tutti, dai medici agli infermieri, in un unico grande abbraccio.
Ora il giovane Andrea è cosciente e inizia a parlare. La strada verso la guarigione è ancora lunga, ma ha già compiuto un passo straordinario grazie alla dedizione di chi lo ha curato.
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