Presso il primo seno del Mar Piccolo di Taranto, sono cominciate le operazioni di smontaggio e demolizione del Mercato Ittico Galleggiante, avviate su impulso del Prefetto Demetrio Martino nella qualità di Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area tarantina.
L’operazione di smantellamento del Mercato Ittico galleggiante è finalmente iniziata. L’opera realizzata nel 2004, da subito rivelatasi inidonea, tanto da renderne necessario il sequestro nel 2007, rappresentava ormai un elemento di forte criticità rispetto ai programmi di bonifica del Mar Piccolo e di valorizzazione delle attività produttive locali compatibili con l’ambiente.
L’area – in via delle Fornaci- dove attualmente è ubicata la struttura galleggiante, è quanto mai strategica poiché liberata dall’ingombrante relitto diverrà uno dei punti di sbarco ad uso del settore ittico.
La rimozione del relitto, ormai semi affondato, è parte di un’azione di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione del Mar Piccolo, anche se non prevista nei programmi iniziali del Commissario per le bonifiche
L’enorme struttura, di acciaio e cemento, è stata riportata sulla linea di galleggiamento del Mar Piccolo, dove era affondata nel 2004, grazie agli interventi di bonifica in corso di esecuzione dall’ATI Serveco – Sub Technical Edil Service, nell’ambito del cantiere diretto dall’ing. Luigi Severini e che ha visto impegnati diversi uomini e professionalità.
Per far tornare in galleggiamento la struttura è stato necessario alleggerirla di circa trecento tonnellate di materiale avviato allo smaltimento e, contemporaneamente, si sono ripristinate le casse di galleggiamento nella parte sommersa del MIG, che, a poco a poco, sono state svuotate dall’acqua, permettendo al complesso di sollevarsi di oltre due metri e mezzo dal fondale.
“Il Prefetto, che ha assistito alle operazioni, nella circostanza, ha avuto parole di compiacimento per l’importante risultato raggiunto, nei tempi tecnici previsti, poiché, con l’eliminazione di quell’ecomostro che per anni è stato in fondo al mare inutilizzato e a danno del sottosuolo marino, si consente oggi di riqualificare e valorizzare, anche sotto il profilo paesaggistico, uno dei luoghi più suggestivi della città di Taranto – si legge nella nota della Prefettura -. Data la particolarità dell’area dell’intervento, è stata messa in atto una apposita procedura di analisi preventiva e di monitoraggio del contesto marino, ove, peraltro, è in uso un sistema di controllo basato sul protocollo” mussel watch “, che consente una osservazione, specifica, del bioaccumulo di sostanze chimiche nelle cozze comuni”
Tale struttura a breve sarà soltanto un ricordo. Sperando che il prossimo, semmai dovesse essercene bisogno, venga realizzato in maniera decisamente più seria e sostenibile.
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