Una telefonata minatoria è stata ricevuta dall’avvocato Calogero Montante, che voleva rinunciare alla difesa di Matteo Messina Denaro per il processo sulle stragi; la Squadra Mobile di Agrigento ha dato il via a un’indagine su quello che è successo.
Si procederà all’analisi dei tabulati telefonici dopo la chiamata minatoria ricevuta dall’avvocato Calogero Montante, nominato d’ufficio come difensore di Messina Denaro nel processo per le stragi. L’avvocato aveva rinunciato all’incarico.
L’analisi dei tabulati telefonici, prenderà particolarmente in esame la fascia oraria delle 14 di sabato 11 marzo; la chiamata minatoria è infatti arrivata intorno alle 14,02 sul telefono cellulare del legale, collegato in deviazione di chiamata a quella dello studio legale di Canicattì. Nonostante l’intimidazione, l’avvocato Montante ha voluto rinunciare al caso così come annunciato già dopo la nomina d’ufficio.
L’avvocato Montante era stato nominato mercoledì scorso come difensore d’ufficio del boss di Cosa Nostra dopo la rinuncia della legale Lorenza Guttadauro, figlia di Rosalia Messina Denaro, arrestata pochi giorni fa con l’accusa di aver appoggiato il fratello Matteo nella latitanza trentennale nella gestione dei suoi affari nell’organizzazione mafiosa.
Montante aveva espresso la volontà di rinunciare all’incarico perché quattro anni prima aveva svolto le funzioni di vice procuratore onorario alla Procura di Palermo ma, intorno alle 14,02 di sabato, è arrivata la telefonata anonima. La voce dall’altra parte del telefono intimava all’avvocato di difendere il boss, chiedendogli più volte il perché della denuncia. “Perché non hai difeso Matteo? – aveva domandato più volte al telefono – Sono un suo amico. Vuoi morire?”.
Il legale, ha denunciato la telefonata minatoria e la polizia ha quindi ha avviato immediatamente le indagini con l’analisi dei tabulati telefonici. Ovviamente – su disposizione della prefettura di Agrigento – intorno all’avvocato Montante è stato disposto un sistema di vigilanza e protezione affidato a carabinieri e polizia.
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