Pubblicato il 24 Agosto 2022
Durante i party aziendali è lecito alzare un po’ il gomito, soprattutto in Inghilterra, dove dopo il lavoro è tradizione farsi una birra con i colleghi e gli amici in un pub.
Tuttavia quando l’alcol scorre a fiumi possono verificarsi eventi imprevisti e drammatici, come capitato a Michael Brockie, dipendente 28enne della PwC, una nota azienda con sede a Reading, che ha riportato gravissimi danni cerebrali dopo un party a base alcolica.
Il giovane infatti, dopo il party, in seguito ad una caduta ha sbattuto la testa ed è andato in coma, subendo l’asportazione di una parte del cranio per la grave lesione celebrale riportata.
Causa all’azienda che l’ha costretto a bere: i fatti
Come riferiscono diversi media britannici, Michael Brockie ha intentato causa contro la sua azienda, chiedendo un risarcimento di 200mila sterline, l’equivalente di oltre 230mila euro, poiché avrebbe organizzato un party alcolico senza badare alla sicurezza dei dipendenti.
In effetti, come spiegano i media, il party che risale all’aprile del 2019 è stato piuttosto insolito, dal momento che prevedeva un tour in 9 pub diversi.
Il 28enne ha spiegato che tutti i dipendenti erano costretti a bere quanti più boccali di birra nel minor tempo possibile, una gara a chi beveva di più e più velocemente. Come riferisce Brockie il manager che ha organizzato la festa avrebbe preteso la partecipazione di tutti i dipendenti, richiedendo addirittura un certificato medico per chi non si fosse presentato.
Il dramma di Michael Brockie: trauma cranico, lesione celebrale e asportazione di una parte del cranio
La memoria di Michael Brockie si perde tra i fumi dell’alcol dopo qualche pinta di birra e a ritrovarlo privo di sensi, dopo aver sbattuto la testa contro un marciapiede, sono stati i suoi stessi colleghi.
Il ragazzo fu trasportato immediatamente in ospedale, dove gli fu diagnosticato un trauma cranico e una lesione celebrale medio-grave. Per ben 6 mesi Brockie non ha potuto lavorare ed è stato sottoposto ad un delicato intervento, durante il quale gli è stata rimossa una parte del cranio.
L’azienda, forse come risarcimento, lo ha promosso facendolo passare da senior a manager, ma non è bastato poiché il ragazzo ha avviato una causa per i danni subiti dopo la festa.
Il no comment dell’azienda
L’azienda, interpellata sulla questione dai media locali, si è trincerata dietro un no comment e ha affidato il suo pensiero ad un comunicato: “In qualità di datore di lavoro responsabile ci impegniamo a fornire una cultura sicura, sana e inclusiva per tutte le nostre persone. Ci aspettiamo inoltre che chiunque partecipi a eventi sociali sia responsabile e garantisca la propria sicurezza e quella degli altri“.