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Michelangelo a Genova

“Michelangelo Divino Artista”, al via oggi la mostra a Palazzo Ducale di Genova

“Michelangelo Divino Artista”, al via la mostra a Palazzo Ducale di Genova da oggi

Pubblicato il 21 Ottobre 2020

Genova – La Covid-19 non sta fermando la cultura. La mostra “Michelangelo Divino Artista”, a cura di Cristina Acidini con Alessandro Cecchi ed Elena Capretti, aperta al pubblico da oggi e fino al 14 febbraio, nell’Appartamento del Doge del Palazzo della cultura genovese, vuole essere l’esposizione di punta della programmazione autunno-inverno di Palazzo Ducale. Una mostra dedicata al genio cinquecentesco definito “artista universale”.

Michelangelo: il commento del presidente del Palazzo Ducale

Luca Bizzarri, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, ha accolto con entusiasmo ed emozione l’arrivo delle prime opere di Michelangelo in piazza Matteotti. Bizzarri ha scritto su Facebook. «Dentro quelle casse, a Matteotti, c’è Michelangelo. Ci sono i pezzi della mostra su Michelangelo che inaugurerà tra pochi giorni. L’emozione che ho provato nel vederle arrivare in un periodo così difficile per tutti noi, è difficile da raccontareGenova è viva».

Michelangelo: la mostra e le opere

La mostra è la più ampia esposizione dedicata a Michelangelo Buonarroti mai realizzata in Italia, grazie anche al contributo di Casa Buonarroti a Firenze.

Il percorso espositivo comprende 130 opere di cui ben 60 di Michelangelo tra sculture, lettere, poesie, disegni anche architettonici e di guerra quasi tutte prestito della Fondazione Casa Buonarroti diretta fino a un anno fa da Pina Ragionieri, una dei massimi studiosi di Michelangelo.

Provengono dalla fondazione fiorentina i bozzetti a penna che ritraggono il viso della Madonna e la gamba del Bambino, preparatori del Tondo Doni una delle opere più preziose dell’artista, conservato agli Uffizi. Il disegno più atteso resta però la “Cleopatra”, eseguito nel 1535 per Tomaso Cavalieri a cui è stato donato come “presentation drawing” secondo gli usi del tempo.

Tra le sculture in marmo risaltano due opere davvero specialila Madonna della Scala, capolavoro giovanile realizzato nel 1490 quando Michelangelo era alla corte di Lorenzo il Magnifico «e ha l’onore di pranzare a Palazzo Medici Riccardi con due futuri papi, giovani come lui che sarebbero diventati: Leone X e Clemente VII, entrambi provenienti dall’illustre casato». Racconta Pietro Folena presidente di MetaMorfosi, l’associazione che con la Fondazione Cultura di Palazzo Ducale ha prodotto e organizzato la mostra.

La Madonna della Scala è un rielaborazione di modelli antichi e moderni tra cui quelli di Donatello, maestro del Buonarroti.

E poi il Cristo Redentore, (1514-15), un’imponente statua identificata solo vent’anni fa con la prima versione, quella conservata a Roma in Santa Maria sopra Minerva.

Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale, gioca con le parole a rafforzare la grandezza della mostra: «Michelangelo non è una grande mostra, ma una mostra grande perché diventa un momento di rete, ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio».

La mostra di Michelangelo, alla quale sono collegate diverse situazioni satellite, tra cui la partecipazione dei musei civici con una mostra parallela a Palazzo Bianco, rappresenta un esempio di questa sintesi.

La mostra racconta in più sedi tra Albisola e Savona, in particolare alla Pinacoteca, le origini savonesi di Papa Giulio II, (personaggio centrale della vita di Michelangelo) della nobile famiglia dei Della Rovere. Mentre il Museo di Palazzo Bianco a Genova espone opere del Cinquecento fiorentino e all’Accademia Lingustica si vedrà il corpus di calchi in gesso michelangiolesco che permette di approfondire la funzione di questo strumento nella produzione degli artisti. Tutte le altre sedi sono indicate sul sito www.palazzoducale.genova.it.