Dopo la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Vicenza per l’omicidio colposo, la famiglia, con gli avvocati Marco Antonio Dal Ben ed Elisa Baldaccini, ha depositato un corposo documento di opposizione alla decisione del pm Jacopo Augusto Corno, secondo il quale la malattia di Michele sarebbe stata terminale già nei giorni della visita dal medico di base del cantante, Vitaliano Pantaleo.
Secondo i consulenti della famiglia, “il medico di famiglia va processato per l’omicidio colposo di Michele Merlo. Riteniamo sia ravvisabile il nesso di causalità (che per la Procura invece non è individuabile, ndr), l’emorragia cerebrale e il decesso del cantante potevano essere evitati”.
Nella relazione, gli avvocati ricordano che secondo alcune valutazioni Merlo non era, quindi, un paziente ad “alto rischio”, come affermato dalla procura, anzi, a detta dei periti presentava tutte le caratteristiche per rispondere positivamente a un trattamento tempestivo.
In precedenza si era rivolto a Pantaleo lamentando una contusione alla coscia, che riteneva potesse essere stata provocata durante un trasloco, ed era stato dimesso.
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