« Torna indietro

Michele Misseri

Michele Misseri torna nella casa dell’orrore e rilascia dichiarazioni sconcertanti

Pubblicato il 13 Febbraio 2024

In mattinata Michele Misseri è ritornato nella villetta di via Deledda, ad Avetrana, dove si compì l’agghiacciante assassinio della nipote 15enne Sarah Scazzi. Una notizia che ha fatto ripiombare il paese nell’incubo di finire nuovamente sotto i riflettori, benché Misseri abbia deciso di stare per qualche giorno lontano da Avetrana per paura di possibili aggressioni e, come riferito a Fanpage dal suo legale La Tanza, per evitare pressioni mediatiche.

L’iter giudiziario di Misseri

Trascorsi alcuni giorni dalla scarcerazione Misseri ha deciso di ritornare nella villetta di Avetrana, dove ha vissuto fino al momento dell’arresto. Il 69enne ha scontato una condanna definitiva ad 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere ed è uscito prima di prigione grazie ad una riduzione detentiva di 696 giorni per buona condotta.

Inizialmente Misseri ha sempre rifiutato richieste di interviste e apparizioni in tv ma, appena messo piede fuori dal carcere, proprio davanti alle telecamere si è nuovamente accusato dell’omicidio di Sarah Scazzi, dichiarando che la moglie Cosima Serrano e sua figlia Sabrina sono innocenti.

Le dichiarazioni choc di Michele Misseri: “L’ho uccisa io”

Intanto il 69enne dovrebbe essere raggiunto da un avviso orale, emesso dal questore di Taranto, come monito a mantenere una condotta conforme alla legge, ma intanto stanno facendo molto discutere le sue dichiarazioni rilasciate al programma Farwest di Rai Tre, condotto da Salvo Sottile, dove ha ribadito di essere stato lui ad aver ucciso la nipote Sarah.

“Quel giorno non stavo bene – ha detto – avevo un dolore alla testa. Sul letto dormivano Sabrina e Cosima e mia moglie aveva detto di non suonare al citofono. Sarah è scesa in garage e a me stava dando fastidio. L’ho presa di spalle e l’ho sollevata, lei mi ha dato un calcio. Mi è salito il caldo al cervello e l’ho stretta forte. La notte stesssa l’ho sognata. Mi diceva: ‘Zio, ho freddo’. Ho pensato di uccidermi, in quel modo Sarah avrebbe avuto giustizia, perché sono stato io”.