“Da anni a questa parte i costi degli affitti milanesi sono fuori portata. Vivere a Milano significa arrivare a spendere 600 euro (spese escluse) per una stanza singola – spiega Terna Sinistrorsa in un post – Nonostante la situazione sia ormai nota, e ci sia stata apertura da parte delle istituzioni, non sono ancora state previste delle misure in grado di rendere più accessibili gli alloggi milanesi. Per questo motivo Ilaria, studentessa del Politecnico di Milano, ha deciso di piantare la sua tenda in piazza Leonardo Da Vinci per dormire qui, da oggi fino a domenica 7 maggio. La Terna Sinistrorsa è decisa a fare le pressioni necessarie affinché le istituzioni pubbliche, dalla Regione al Governo, intervengano per sanare e risolvere la situazione”.
Al grido di “scoppiamo la bolla”, l’invito a unirsi alla protesta di Ilaria è aperto a “qualsiasi tipo di realtà”.
Da parte sua, Ilaria ha raccontato che la scorsa notte un compagno di università le ha fatto compagnia garantendo la sua sicurezza e anche la polizia è passata a controllare che fosse tutto a posto. “Se volete passare oggi a farmi un saluto – il suo invito in una storia di instagram – vi aspetto”.
“Ieri nel pomeriggio sul tardi è passato Majorino ed è riuscito a chiamare Elly Schlein e a passarmela. Mi sono confrontata anche con lei”. Queste le parole di Ilaria Lamera, accampata da martedì scorso con una tenda in piazza Leonardo da Vinci davanti al Politecnico per protestare contro il caro-affitti a Milano, ad Agorà su Rai Tre. “Non spetta a me portare soluzioni sui tavoli delle Istituzioni – precisa Ilaria – Chi è venuto qui a parlarmi mi ha promesso che si metterà in moto per porre rimedi al problema”. Per Ilaria, “possibilità ce ne sono, per esempio, i fondi del Pnrr potrebbero essere impiegati nel pubblico invece che nel privato; oppure investire in nuovi studentati a prezzi più accessibili. Io vorrei anche l’imposizione di un tetto massimo sugli affitti, ma mi rendo conto che questo sarebbe difficile”.
“La situazione qui in città è impraticabile. Sono andata a visitare un numero indeterminato di case e per tutte chiedevano per una singola dai 700 euro in su, senza le spese”. “Per le doppie il prezzo era più basso – prosegue spiega la ragazza originaria della Bergamasca, studentessa al quarto anno di Ingegneria ambientale – , ma in condizioni invivibili: due persone stipate in camerette piccolissime o sporche. Non era fattibile e quindi dall’inizio dell’anno ho dovuto fare la pendolare. Poi, una sera ho pensato che avrei voluto avere una tenda per non essere costretta ancora una volta a tornare a casa tardi e mi è venuta l’idea di questa protesta”. Sono nelle sue stesse condizioni diversi altri ragazzi e ragazze fuori sede (“ho avuto tantissimi riscontri, molti rinunciano proprio all’Università”, conferma Ilaria) e anche per questo la sua azione di protesta è appoggiata da Terna sinistrorsa, lista studentesca del Politecnico.
Interviene sulla vicenda la rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto, che ha incontrato Lamera. “Ieri ero a Roma e stamattina sono andata a parlarle. Le ho detto che la sosteniamo in questa battaglia che combattiamo anche noi per quanto possibile” spiega la rettrice. “Come rettori è una cosa che denunciamo da tempo. L’ho detto anche al sindaco: Milano è una città per persone anziane e ricche e ci vogliono alloggi non solo per gli studenti – aggiunge – ma anche per chi si laurea e con lo stipendio non paga l’affitto”. “Io ci tengo che faccia l’università chi ha voglia di studiare, non solo chi se lo può permettere” aggiunge la rettrice.
Per questo da poco il Politecnico ha stanziato “un milione di euro” per una misura di aiuto all’affitto, che si aggiunge a quelle già presenti. “Prima gli studenti dovevano presentare il contratto d’affitto, ora con questa misura vediamo di semplificare le cose, con un aiuto ad esempio anche ai pendolari, considerando ad esempio che Trenord non ha abbonamenti per studenti. Ma dobbiamo definirla esattamente”. “La situazione – racconta – è esplosa dopo il Covid”, in parte perché per i proprietari è più conveniente affittare ai turisti per brevi periodi. “Prima succedeva solo con la settimana del Salone, ora è così tutto l’anno” aggiunge. A settembre l’università avrà duemila posti letto nelle sue residenze, a cui se ne aggiungeranno altri 250 il prossimo anno e altri 500 nel 2026. “Per costruirli ci vogliono tempo e soldi e noi facciamo la nostra parte ma è poco”, anzi con una popolazione studentesca di 47.959 iscritti (dato di marzo) di cui un terzo stranieri, si tratta di una goccia nel mare. “Il sindaco Sala e l’assessore Maran hanno ben presente la situazione. Non è facile trovare una soluzione perché i privati sono privati”. Secondo Sciuto, “bisogna che si mettano insieme tutti gli organismi Comune, Regione, Stato: bisogna trovare un modo di calmierare il mercato e credo – aggiunge Sciuto – che il Comune abbia la volontà di farlo”. Si era parlato di una possibilità di limitare gli affitti brevi ad esempio. Non c’è una facile soluzione ma di certo, conclude la rettrice, “i nostri studenti sono molto in difficoltà”.
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