La donna ha accolto il primo soccorritore del figlio in un toccante, intensissimo incontro.
“Lo so che hai fatto tutto quello che potevi. Non pensare che non hai fatto il possibile – dice fra le lacrime la mamma di Yuri al “gigante buono”, così come lo definisce, che non riesce a trattenere la commozione – E’ solo grazie a te che mio figlio è arrivato in ospedale”.
“Gli ho urlato di fermarsi. Ho visto che lo stava strangolando. Poi ho ho messo la bocca vicino e ho sentito che non respirava – racconta Jacopo – ho visto una pattuglia passare e ho fatto cenno. Io ancora non capisco come abbia potuto fare questo a Yuri”.
“Io gli auguro di avere l’ergastolo – dice la madre di Yuri – non esiste dolore peggiore di quello che sto provando. Mio figlio ha sempre lavorato. E’ assurdo che in questa città un giovane di 23 anni non possa passeggiare tranquillamente lungo la Darsena. Non ci può essere perdono”
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