Era stato arrestato dai carabinieri perché, per quasi 9 anni, tra il 2015 e aprile 2023, secondo l’accusa avrebbe abusato di una delle sue figlie, da quando la bambina aveva 3 anni, e in un’occasione avrebbe proposto a un altro uomo, con cui lui aveva una relazione, di partecipare alle violenze.
Davanti al gip di Milano e al pm, il 46enne ha riferito che questi suoi “deliri sessuali” si sono manifestati, però, “solo negli ultimi due o tre anni”, dopo che si era separato dalla moglie e viveva in un camper e quando ha cominciato a “fumare crack”.
È stato proprio l’uomo con cui aveva una relazione, con la sua denuncia dopo quella proposta, a far scattare l’inchiesta.
Il 46enne è anche accusato di produzione di materiale pedopornografico, perché avrebbe ripreso col telefono le violenze. L’indagato, scrive il giudice nell’ordinanza, “in frequente stato di alterazione psico-fisica legata al consumo di sostanze stupefacenti”, tra cui la cocaina, “utilizza la figlia per soddisfare le proprie perversioni sessuali all’interno del camper in cui vive, premurandosi anche di registrare gli abusi consumati”.
Il gip ha messo in evidenza anche “la gravità della proposta” rivolta all’altro uomo “di coinvolgere la bambina in rapporti tra adulti, rafforzata dalla condivisione di files multimediali espliciti aventi per oggetto la bambina stessa”.
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