Pubblicato il 19 Ottobre 2024
Un uomo di origine albanese è stato condannato a quattro anni di reclusione per violenze fisiche e psicologiche nei confronti della compagna, anche in presenza della figlia minore. Il giudice Giuseppe Cario ha emesso la sentenza, superando la richiesta di due anni e sei mesi avanzata dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo.
Minacce e Maltrattamenti Continuativi
L’uomo, identificato con le iniziali T.T., è stato riconosciuto colpevole di condotte violente quotidiane, composte da abusi verbali, minacce di morte e percosse. Le indagini della Polizia di Latina hanno rivelato episodi ricorrenti di insulti e accuse di infedeltà nei confronti della compagna, culminati in aggressioni fisiche e “Sfogando spesso la sua violenza anche sugli oggetti presenti nell’abitazione inviando anche al padre della convivente minacce di uccidere la figlia”.
Arresto e Versioni Contraddittorie
Nel 2024, dopo anni di violenza che risalgono al 2021, l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni, tra cui anche la frattura di un dito della vittima durante una delle aggressioni. Durante l’interrogatorio di convalida, T.T. ha cercato di ridimensionare le accuse, sostenendo che i litigi erano reciproci e che la donna si era ferita accidentalmente. Questa versione, però, non è stata creduta dal giudice, che ha scelto il carcere come misura cautelare.
Rito Abbreviato e Sentenza
Il legale difensore Alessia Vita ha optato per il rito abbreviato, cercando di ridurre la pena per il proprio assistito. Tuttavia, il giudice Cario ha ritenuto necessaria una condanna più severa, fissando la pena a quattro anni di carcere. L’uomo ora dovrà affrontare la giustizia anche in sede di appello, poiché il suo legale ha dichiarato l’intenzione di ricorrere.