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Messina Denaro

Minacce choc al medico di Messina Denaro: “Curalo, o farai la fine di Falcone e Borsellino”

Pubblicato il 28 Settembre 2023

Il 25 settembre è morto Matteo Messina Denaro, il boss arrestato dopo anni di latitanza e anche da morto il superlatitante continua a seminare terrore, anche se non direttamente.

Il medico che stava fornendo assistenza al boss, durante i suoi ultimi giorni di vita, è stato minacciato pesantemente da un ragazzo di 20 anni, originario di Salerno, costringendolo a vivere in un clima di terrore e sotto la stretta vigilanza da parte delle forze dell’ordine.

Le minacce al medico di Messina Denaro

Le cure di Messina Denaro ero state affidate a Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale de L’Aquila, nel carcere di Preturo dove il boss era in regime di 41 bis e per il quale era stata allestita una stanza ad hoc accanto alla sua cella.

Quando le condizioni di salute di Messina Denaro si sono ulteriormente aggravate, allora l’ex latitante è stato trasferito all’ospedale ma lui stesso poco dopo ha deciso di interrompere le cure.

Proprio in quei giorni sono arrivati messaggi minacciosi su Messenger al medico da un certo Micael D’Angelo, evidentemente un nome fittizio, uno dei quali lo invitava a prestare le migliori cure possibili al boss altrimenti “lo avrebbe fatto saltare in aria come accaduto a Falcone e Borsellino”.

Il medico, terrorizzato, ha girato subito i messaggi agli agenti della Squadra Mobile della Questura e ai colleghi della polizia postale de L’Aquila che hanno subito avviato le indagini.

Individuato il responsabile

L’indagine ha permesso di risalire al responsabile, M.N., un ragazzo 20enne originario di Salerno rintracciato a Torino, dove era ospite di un amico. Il ragazzo è stato perquisito e anche il suo cellulare è stato analizzato.

Si esclude l’appartenenza del giovane a qualche gruppo malavitoso di stampo mafioso, tuttavia nei suoi confronti potrebbe essere avanzata l’accusa di minacce di stampo mafioso, considerando la sua allusione alle morti di Falcone e Borsellino avvenute proprio per mano della mafia.