Escalation senza precedenti sui social con le minacce di morte al ministro degli Esteri Luigi Di Maio «Ti vogliamo morto» ed ancora «Ti vogliamo morto insieme a tutti i napoletani». Una deriva dell’odio che da diverso tempo respiriamo. Avvertiamo sia per colpa di un certo linguaggio politico, ma anche per l’assenza di ogni controllo nel mondo social con una sensazione di impunità ancora più devastante per il comune sentire civile.
Verrebbe voglia di “deporre le armi”, quelle simboliche, del confronto e della capacità di ascolto. In ogni sede, in ogni momento. Ma non possiamo e non dobbiamo abituarci all’odio, all’incitamento alla violenza, a parole spregevoli e razziste. Noi ci scandalizziamo ancora e proviamo un senso di fastidio e di rifiuto per questo clima che viviamo, anche a livello nazionale con testate che ancora oggi fomentano e soffiano sul fuoco dell’appartenenza territoriale per riportare a galla sentimenti, mai sopiti, antimeridionali. Non è solo una questione di correttezza dell’informazione, a questo ci penserà l’Ordine dei Giornalisti, ma una questione di civiltà e di cultura. C’è chi vuole dividerci giocando con l’odio e la paura. Noi vogliamo invece “sentirci orgogliosi” di essere napoletani, campani, italiani. E ci scandalizziamo sempre contro ogni forma di odio e razzismo. Anche per questo esprimiamo la massima solidarietà come testata a Luigi Di Maio, come persona e come ministro della Repubblica, e simbolicamente alla città di Napoli.
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