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Minacce a Fugatti dopo l’abbattimento dell’orso M90: rafforzata la sua scorta

Pubblicato il 9 Febbraio 2024

Ha suscitato sdegno e indignazione la notizia della morte dell’orso M90, ucciso dopo il decreto firmato dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti che lo aveva definito “pericoloso”. Il presidente ha dichiarato di aver agito in maniera trasparente, ma questo non gli è bastato per sottrarsi alla furia delle associazioni animaliste che stanno protestando vivacemente.

Le minacce a Fugatti e il rafforzamento della scorta

In passato Fugatti già era stato minacciato e le minacce si sono triplicate dopo l’uccisione dell’orso, costringendo il presidente a rafforzare ancora di più la sua scorta. La situazione è incandescente e per questo motivo è stata prevista una scorta anche per l’assessore alle foreste Roberto Failoni.

Gli animalisti puntano il dito contro Fugatti, reo di aver firmato di decreto dell’abbattimento dell’orso a poche ore dall’arrivo del parere favorevole dell’Ispra. Per la gestione della fauna selvatica Fugatti era già sotto scorta dal maggio 2021 per le numerose minacce ricevute. Come riportato da Repubblica, il presidente recentemente aveva anche approvato il ddl che consente l’abbattimenti di 8 orsi all’anno.

La manifestazione

La decisione era stata presa durante una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal prefetto di Trento Filippo Santarelli. Un’altra fonte di preoccupazione è rappresentata dalla manifestazione nazionale prevista per domani e organizzata dal movimento StopCasteller, che partirà dalle ore 14:00 da piazza Dante, per poi snodarsi lungo le vie del centro. Tra le associazioni che hanno annunciato la loro partecipazione ci sono: Lav, Mac, Lndc, Leal, Enpa, AnimaLiberAction, Ribellione Animale e Bearsandothers.