Pubblicato il 18 Maggio 2024
L’ennesimo caso di violenza sulle donne e revenge porn che, per fortuna, questa volta si è concluso con l’arresto dello stalker, un uomo 35enne che ha perseguitato e minacciato la sua ex che lo aveva lasciato. Dopo il processo è arrivata la sentenza che ha condannato l’uomo ad un anno e 8 mesi di reclusione per stalking e revenge porn e alla pena detentiva si è aggiunto anche un risarcimento.
L’inizio della storia
I fatti risalgono al giugno del 2021 quando la ragazza, a quel tempo 24enne, lavorava in un locale come cameriera in uno stabilimento a Pantelleria. In cucina lavorava anche il ragazzo 35enne, con il quale la giovane ha iniziato a frequentarsi.
Dopo poche settimane il ragazzo avrebbe però iniziato a mostrare il suo vero volto con un atteggiamento sempre più aggressivo e violento. Come ha raccontato la Repubblica il 35enne nel frangente era stato anche licenziato per alcuni dissidi col titolare, che avrebbe minacciato pesantemente: “Gli mando qualcuno a sfasciare lo stabilimento”.
Nonostante le preoccupazioni della ragazza la frequentazione col 35enne, tra alti e bassi, è proseguita, tant’è che gli ha fatto poi conoscere anche i suoi genitori. Questo però non è bastato a calmare il 35enne, che continuava ad avere atteggiamenti aggressivi e minacciosi verso la compagna. Al termine dell’estate la ragazza è poi tornata a Roma, mentre il fidanzato si era trasferito all’estero per lavoro, e lei ha colto la palla al balzo per lasciarlo.
Le minacce dopo la rottura
Per la ragazza dopo la rottura è iniziato l’inferno: telefonate continue, messaggi minatori e minacce. La giovane è stata costretta a cambiare numero di telefono e addirittura a trasferirsi e temeva seriamente per la sua vita. La ragazza aveva paura che l’ex, come più volte minacciato, potesse mandare le sue foto intime ai genitori, cosa che poi fece effettivamente.
Nel febbraio del 2022 il ragazzo ha infatti mandato al padre scatti e video intimi dell’ex, che la ragazza aveva mandato quando stavano insieme. “Adesso vediamo che ne pensa il tuo papi” – le ha detto lui prima di mandare le foto.
Messa con le spalle al muro, la ragazza ormai disperata si è rivolta ad un centro anti-violenza denunciando l’uomo che, una volta sottoposto a processo, è stato condannato a un anno e 8 mesi.