Dopo lo scambio di morti tra Russia e Ucraina, infuria senza sosta la guerra al confine ucraino. Intanto dal fronte russo arrivano minacce inquietanti in un post su Telegram che portano la firma di Dmytri Medvedev, ex presidente della Russia e attuale vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale: “Come risultato di tutto ciò che sta accadendo, l’Ucraina potrebbe perdere i resti della sua sovranità statale e scomparire dalla mappa del mondo”.
Forse è solo un modo per mostrare i muscoli e intimorire l’avversario in una fase di stallo della guerra, ma sono comunque minacce molto gravi che potrebbero rallentare ulteriormente il già difficile e tortuoso percorso diplomatico.
Intanto il fronte di guerra si è spostato verso la città ucraina di Mykolaiv dove, come comunicato dal sindaco Oleksandr Senkevich, nella notte c’è stato un fittissimo e violento bombardamento che è durato 40 minuti.
La notizia è stata confermata anche da Ukrinform e altri bombardamenti si erano verificati già la mattina del 15 luglio, che provocarono il ferimento di 4 persone.
Secondo i dati forniti dall’ufficio del procuratore generale ucraino, e riportati dall’agenzia Ukrinform, le truppe russe hanno ucciso dall’inizio della guerra almeno 358 bambini e ne hanno ferito 681.
Come riportato da Ukrainska Pravda, l’Energoatom (l’azienda statale che supervisiona gli impianti nucleari presenti in Ucraina) ha fatto sapere che le forze russe hanno chiesto l’accesso alle sale macchine della centrale nucleare di Zaporizhzhia per stoccare il loro intero arsenale.
Questo il commento di Energoatom: “Le forze militari russe chiedono all’amministrazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia di aprire le sale macchine della prima, seconda e terza unità per potervi depositare l’intero arsenale militare. Agli occupanti sembra sicuro, poiché hanno una paura terribile di ricevere “regali” dalle Forze Armate ucraine.
“Per questo motivo – prosegue Energoatom – ora vogliono portare nelle sale macchine carri armati, camion, armamenti con carichi di munizioni ecc.“. Sabato scorso il presidente di Energoatom, Pedro Kotin, aveva comunicato che la Russia già utilizzava la centrale di Zaporizhzhia come base per lo stoccaggio di armi, compresi sofisticati sistemi missilistici.
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