« Torna indietro

Orrore e choc in villa comunale: minorenne palpeggia e molesta una 33enne

Pubblicato il 29 Maggio 2024

Una 33enne nel ragusano ha vissuto un vero incubo e solo grazie all’intervento di un passante ha evitato di essere violentata. L’aggressore sarebbe un 16enne di origini tunisine che ha avvisato la donna e l’ha seguita fino alla villa comunale di Comiso, in provincia di Ragusa, dove avrebbe provato ad abusare di lei. Tra l’altro un episodio molto simile si è verificato qualche giorno fa a Benevento, dove un extracomunitario del Bangladesh è entrato in un salone di parrucchiere palpeggiando e molestando sessualmente una dipendente.

L’aggressione in villa

Il 16enne aveva notato la donna, alla quale aveva fatto delle avances sempre più pesanti e insistenti, ma rifiutate. Il minorenne però non si sarebbe fermato nonostante il rifiuto della donna, ma l’avrebbe prima baciata sulla bocca, poi le avrebbe palpato i seni e quindi alzato la gonna, nel tentativo evidentemente di abusare di lei. Un passante ha notato la scena e il suo intervento ha messo il fuga il giovane. Secondo i primi accertamenti il 16enne sarebbe ospite di una comunità per minorenni stranieri non accompagnati di Comiso.

Le indagini

Subito è partita la caccia all’aggressore e gli inquirenti, grazie anche alle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella villa comunale e nelle strade limitrofe, più le testimonianze dei presenti, sono risaliti all’identità del responsabile dell’aggressione, avvenuta sei giorni fa. Le accuse della donna sarebbero confermate dai presenti che hanno assistito alla scena.

La 33enne avrebbe iniziato ad urlare, attirando l’attenzione di un passante che è intervenuto in soccorso della donna. Il 16enne si era cambiato i vestiti per non farsi riconoscere, ma è stato tutto inutile. Considerati i gravi indizi di colpevolezza e il reale pericolo di fuga, il minorenne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria. È stato portato in un centro di prima accoglienza di Catania, dove è a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.