Chiesa sepolta dalla lava dell’Etna e riportata alla luce è da oggi (21 febbraio) visitabile. Il sindaco Corsaro: “Il nostro tesoro può finalmente essere mostrato al mondo”.
“Campanarazzu”, l’antica Chiesa Madre di Misterbianco sepolta dalla lava dell’Etna ben 355 anni fa, si apre finalmente alla fruizione di visitatori, turisti e appassionati. Il sito archeologico, definito “la Pompei dell’Etna”, grazie al progetto di valorizzazione avviato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Corsaro, sarà da oggi aperto al pubblico. Attraverso il virtuoso impiego di un finanziamento della Regione Siciliana, è stata realizzata una moderna passerella che consente la visita del sito e al tempo stesso assicura la conservazione degli ambienti della Chiesa madre tardo-rinascimentale di Misterbianco, invasi dalla lava del 1669 e oggi riportati alla luce. Un vero e proprio viaggio nel tempo, attraverso la storia religiosa e geo-vulcanologica della Sicilia. Nei mesi scorsi era stato anche presentato il nuovo logo, utile alla campagna di informazione e divulgazione sul sito di “Campanarazzu” avviata dalla Città di Misterbianco.
“Per la nostra comunità è un momento di grande emozione – ha affermato il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro – perché finalmente l’unicità del sito di “Campanarazzu” diventa un tesoro archeologico aperto al mondo, fruibile da tutti. Misterbianco custodisce infatti la chiesa che è stata recuperata scavando nella pietra della colata lavica del 1669. A Pompei fu invece la cenere del Vesuvio a seppellire le città. Siamo convinti che questa sarà una grande opportunità di riscoperta e valorizzazione culturale, economica e sociale per il nostro territorio. In quest’ottica abbiamo anche utilizzato i fondi del Pnnr – sottolinea il sindaco Corsaro – per creare un nuovo Parco archeologico-naturalistico nell’area circostante agli scavi. A breve avvieremo un cantiere da oltre un milione di euro, inserendo così Campanarazzu in un rinnovato contesto ambientale e turistico”.
Sono intervenuti all’inaugurazione, assieme al sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, assessori e consiglieri comunali, i deputati regionali Jose Marano e Giuseppe Castiglione, Gilberto Aragona per l’Assessorato regionale ai Beni culturali, Franco La Fico Guzzi per la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania, il direttore dell’INGV-Osservatorio Etneo di Catania Stefano Branca, il parroco Nino Vitanza per la “Fondazione Monasterium Album”. Presenti anche docenti e alunni delle scuole del territorio misterbianchese. La Regione Siciliana, con la legge 8 del 2022, ha istituito la Giornata della memoria dell’eruzione dell’Etna del 1669.
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