Modena: sei carabinieri indagati per la morte un uomo trovato morto in un parcheggio

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Sei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Modena sono indagati per la morte di Taissir Sakka, il 30enne tunisino trovato cadavere domenica mattina nel parcheggio del cinema Filmstudio 7B in via dell’Abate, vicino alla stazione dei treni.

Gli avvisi di garanzia sono stati notificati questa mattina, cinque militari dovranno rispondere di lesioni ai danni del fratello della vittima, Mohamed, che aveva sporto denuncia dopo i fatti, mentre il sesto indagato dovrà rispondere di morte come conseguenza di altro reato.

Sarà ora l’autopsia disposta dal pubblico ministero Marco Nicolini a chiarire quanto è accaduto nella notte
tra sabato e domenica.

L’uomo è stato trovato morto nel parcheggio da un membro del dopolavoro ferroviario che ha sede proprio in via Nicolo dell’Abate. Il suo corpo era riverso a terra, tra due auto parcheggiate, con una profonda ferita alla testa. Poche ore dopo i fatti i carabinieri in una breve nota avevano spiegato che “i sanitari del 118 si apprestavano a soccorrere un uomo senza fissa dimora constatandone il decesso. In corso accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica di una
possibile caduta accidentale. La persona la sera prima era stata controllata in stato di ubriachezza in un locale della provincia”.

Una versione che non aveva mai convinto parenti e amici della vittima. 

Tutto era iniziato sabato sera quando Taissir e Mohamed erano rimasti coinvolti in una violenta lite fuori dal circolo Arci di Ravarino, in provincia di Modena.

Ad affrontarsi un gruppo di ragazzi residenti in zona e i due fratelli tunisini, come aveva raccontato il responsabile del circolo ArciLuciano Salvi. 

Una lite che aveva richiesto l’intervento dei carabinieri, che avevano controllato Taissir e lo avevano accompagnato in caserma, in stato di ebbrezza, dove il ragazzo era stato trattenuto per circa 40 minuti. 

Quello che è accaduto da quel momento alla mattina dopo è tutto da ricostruire. Fondamentale saranno le risposte che arriveranno dall’esame autoptico in corso in queste ore. Tre militari sono difesi dagli avvocati Cosimo Zaccaria e Roberto Ricco, mentre gli altri tre sono difesi d’ufficio da Lorenzo Bergami.

“Dispiace per la morte del giovane Taissir” – ha commentato l’avvocato Zaccaria -. Allo stesso tempo preme sottolineare l’innocenza dei miei assistiti i quali hanno agito nella massima trasparenza e correttezza come confidiamo verrà dimostrato. Massima fiducia nella giustizia”.

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Redazione Nazionale

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