E’ successo durante la notte.
L’assassino è un italiano di 48 anni. Ha ucciso la moglie, una russa 40enne, soffocandola.
Quando i militari hanno aperto il bagagliaio del furgone, hanno trovato il corpo della donna rannicchiato con la testa in un sacchetto nero di plastica e il collo stretto da un filo elettrico plastificato.
Il marito si è, quindi, consegnato ed è stato arrestato per omicidio aggravato in stato di quasi flagranza di reato.
Quando si è presentato in caserma ha subito dichiarato quel che ha commesso e di avere all’interno del mezzo il corpo della moglie orami senza vita.
Il femminicidio sarebbe stato compiuto perché la vittima voleva tenere permanentemente con sé i loro figli, entrambi minorenni, a Innsbruck.
La coppia era separata ed era nato un conflitto per i figli, che la donna aveva chiesto in affidamento esclusivo al tribunale austriaco, ottenendolo il 17 maggio dello scorso anno, e contro il quale, quest’anno, l’assassino aveva fatto ricorso al Tribunale di Modena, contestando la giurisdizione.
Il tribunale modenese, così come spiegato dalla Procura, ritenendo di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti (visto che c’era già la decisione di un giudice straniero comunitario, riconoscibile in Italia) ha assunto la causa in decisione a maggio sulla competenza territoriale.
Lo scorso febbraio la vittima aveva presentato un’altra istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l’affidamento esclusivo dei due figli.
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