Pubblicato il 30 Maggio 2022
Una storia molto bella che ha del singolare viene dal Policlinico San Marco di Zingonia, in provincia di Bergamo, dove un infermiere di 47 anni con una moglie malata sin dal 2016 ha terminato tutti i permessi per poterla assistere, ma in cambio ha ricevuto dai colleghi 1.800 ore di ferie.
Un’ipertensione polmonare
Per lui, Beppe Mora, e la moglie Sara Vavassori, 41 anni e infermiera nello stesso ospedale, i problemi cominciarono sei anni fa quando comparirono per lei le difficoltà respiratorie che risultarono essere sintomi di una forma rara di ipertensione polmonare. Così i colleghi, una volta venuti a conoscenza dei suoi problemi, hanno indetto una gara di solidarietà con la quale ha ottenuto 1.800 giorni di ferie, che lavorativamente al Policlinico corrispondono a circa un anno.
Il trapianto ai polmoni e la ricaduta
Beppe lavora al Policlinico dal 1999 e la moglie Sara ha cominciato ad accusare questa malattia, che vede aumentare la pressione sanguigna all’interno dei vasi arteriosi dei polmoni. Dopo che i primi tempi Sara non sentiva alcun fastidio le sue condizioni iniziarono a peggiorare e il 21 giugno dello scorso anno le venne effettuato un trapianto di polmoni all’ospedale di Pavia con due settimane di terapia intensiva e 40 giorni di ricovero. Il calvario sembra finito per Sara, ma tre mesi dopo, nonostante le cure, ha un crollo respiratorio, cosa che la porta a essere intubata d’urgenza. La diagnosi parla di rigetto dal grado più grave e Beppe deve di nuovo chiedere le ferie, ma le ha finite e deve mettersi in aspettativa, il che non gli porta stipendio.
La solidarietà dei colleghi
Ma la notizia più bella è quando lo chiama il caposala delle sale operatorie del Policlinico, Diego di Vito, il quale gli comunica che non c’è bisogno che si metta in aspettativa. I colleghi infatti gli hanno donato un giorno di ferie ciascuno, che inizialmente sono soltanto 39, ma che in seguito diventano 1.800 grazie all’adesione di fisioterapisti, operai, tecnici, magazzinieri. I ringraziamenti da parte di Beppe non sono mancati, ovviamente misti ai messaggi di speranza per un miglioramento, questa volta definitivo delle condizioni di salute della moglie.