La notizia della morte di Alexei Navalny, principale oppositore di Putin, ha fatto rapidamente il giro del mondo e ha gelato la moglie, Yulia Navalnaya. La donna non crede alla versione che il marito, rinchiuso in una colonia penale, sia morto per un malore e nella conferenza della sicurezza di Monaco ha attaccato frontalmente Putin.
Durissime le parole della Navalnaya contro il Cremlino e Putin: “Non possiamo credere a Putin e al suo governo, perché mentono continuamente. Ma se questa notizia è vera, Putin e tutto il suo staff, tutti i suoi uomini, pagheranno per quello che hanno fatto. Saranno portati davanti alla giustizia e questo avverrà presto. Tutte le persone del mondo devono combattere contro questo male, questo orribile regime in Russia e Putin deve essere ritenuto personalmente responsabile per tutte le atrocità commesse nel nostro paese negli ultimi anni”.
La Navalnaya da oltre 20 anni era legata a Navalny, di cui ha sempre sostenuto le battaglie politiche. Il loro strettissimo legame è stato confermato dalla donna che, in occasione di San Valentino, su X gli ha scritto questa dedica: “Tesoro, con te tutto è come in una canzone: tra noi ci sono città, luci di decollo di aeroporti, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri. Ma sento che sei vicino ogni secondo e ti amo sempre di più”.
Yulia Borisovna Navalnaya è stata ribattezzata dai media internazionale la “First lady” dell’opposizione russa, dal momento che Navalny era considerato il principale oppositore politico di Putin.
47 anni, affascinante e carismatica, la Navalnaya per oltre 20 è stata al fianco di Navalny. Laureata in Relazioni economiche internazionali, ha poi proseguito gli studi fuori dalla Russia per poi lavorare in una banca di Mosca. Alla fine degli anni ’90 ha incontrato Navalny, che ha sposato nel 2000 e dal quale ha avuto due figli: Daria e Zakhar.
Ha sostenuto le battaglie del marito in prima fila prima come blogger e poi come politica. Ha ricoperto un ruolo chiave nel caso dell’avvelenamento del marito nel 2020 col novichok, quando mantenne i contatti con la stampa internazionale per rilasciare continui aggiornamenti sulla salute del marito, puntando il dito contro il Cremlino.
Navalny andò in coma ma riuscì a salvarsi e, appena aprì gli occhi, il suo primo pensiero andò proprio alla moglie alla quale dedicò un pensiero: “Yulia mi ha salvato”. Durante la convalescenza in Germania la Navalnya è sempre stata al fianco del marito e lo ha sostenuto quando ha deciso di tornare in Russia, dove poi è stato arrestato. Fece il giro del mondo il video del bacio che i due si scambiarono all’aeroporto di Mosca poco prima dell’arresto dell’oppositore di Putin.
Da allora è iniziata una campagna mediatica finalizzata a screditare la figura della Navalnaya, dipinta dai giornali vicini a Putin come un’agente dell’Occidente per interferire nei piani di Mosca. Da quel momento sono arrivate notizie sempre più allarmanti sulla condizioni di Navalny, di cui non si avevano notizie dello scorso dicembre, fino alla tragica comunicazione della sua morte in condizioni misteriose.
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