La tragica scomparsa di Matteo Pietrosanti, il giovane calciatore morto in campo il 2 marzo 2022 durante una partita allo Stadio D’Annibale di Priverno, continua a essere al centro di una battaglia legale. I familiari del 15enne, rappresentati dagli avvocati Angelo e Daniela Fiore, hanno presentato un’opposizione alla richiesta di archiviazione del caso, chiedendo l’imputazione coatta o, in alternativa, nuove indagini.
Il giudice del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, dovrà pronunciarsi sulla richiesta dei familiari, che si oppongono per la seconda volta all’archiviazione del caso. Dopo il primo tentativo di chiusura delle indagini, il giudice per le indagini preliminari Mario La Rosa aveva disposto ulteriori accertamenti. Tuttavia, la Procura ha nuovamente richiesto l’archiviazione, non ravvisando elementi sufficienti per esercitare l’azione penale.
I genitori e il fratello di Matteo ritengono che la tragedia meriti un approfondimento ulteriore, sostenendo che vi siano state omissioni e negligenze nella gestione dell’emergenza e dei soccorsi. Il procedimento penale, che ipotizzava inizialmente il reato di omicidio colposo contro ignoti, rischia ora di essere definitivamente archiviato, se il giudice dovesse accogliere la richiesta della Procura.
La decisione finale spetterà ora al giudice Cortegiano, che potrà:
L’udienza di opposizione all’archiviazione, svoltasi ieri in Tribunale a Latina, rappresenta un momento cruciale per determinare se vi saranno ulteriori sviluppi giudiziari.
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