L’ultima clamorosa indiscrezione sulla morte di Navalny: “Ucciso perché stava per essere liberato in cambio di…”

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Continua ad aleggiare un’aura di mistero sulla morte di Navalny, il cui corpo è stato consegnato alla madre solo pochi giorni fa. Sono tante le domande senza risposta: chi ha ucciso Navalny? Si è trattata davvero di una morte senza colpevoli? Se è stato ucciso, perché proprio adesso?

Domande alle quali ha dato una risposta Maria Pevchikh, presidente della Fondazione anticorruzione creata dallo stesso oppositore russo, che ha spiegato che era pronto uno scambio di prigionieri con un ex ufficiale dei servizi di Mosca.

Le parole agghiaccianti della Pevchikh

In un filmato pubblicato oggi la presidente ha spiegato che da tempo andavano avanti trattative per rilasciare Navalny in cambio di Vadim Krasikov, ex ufficiale russo detenuto in un carcere in Germania per aver ucciso l’ex comandante ceceno Zelimkhan Khangosvili a Berlino nel 2019.

Come ha spiegato la Pevchikh il team di Navalny “ha trascorso gli ultimi due anni lavorando alla sua liberazione attraverso uno scambio di prigionieri”. L’accordo finale era di rilasciare Krasikov in cambio di Navalny e altri due cittadini statunitensi.

Secondo la Pevchikh Putin era, ed è ancora, “ansioso di ottenere il rilascio di Krasikov”, ma non in cambio di Navalny e per questo motivo si sarebbe sbarazzato della “merce di scambio” per attendere un’altra occasione per liberare Krasikov.

Le parole di Putin

In effetti in un’intervista risalente ad inizio febbraio a Fox News Putin aveva accennato a Krasikov pur senza mai nominarlo, ipotizzando uno scambio con gli Stati Uniti con Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal detenuto in Russia dallo scorso 29 marzo con l’accusa di spionaggio.

Putin aveva parlato di Krasikov, ex ufficiale del Fsb, come “una persona che sta scontando una pena in un Paese alleato degli Stati Uniti, un uomo che, per sentimento patriottico, ha eliminato un bandito in una delle capitali europee”.

La Pevchikh ha dichiarato che a Putin era stata data l’opportunità di scambiare Navalny e due cittadini americani con Krasikov: “Ho ricevuto la conferma che i negoziati erano giunti alle fasi finali la sera del 15 febbraio – ha sottolineato – ma il 16 febbraio Alexei è stato ucciso”.

La presunta trattativa

Secondo la Pevchikh le trattative sarebbero andate avanti due anni e hanno coinvolto “persone influenti” che hanno condotto “negoziati non ufficiali con i delinquenti di Putin”, rischiando la vita e anche la carriera.

Nella primavera del 2023 ci sarebbe anche stata una prima approvazione, alla quale “sono seguiti mesi di esitazioni e interruzioni dei contatti tra i vari attori coinvolti”, che sarebbero poi ripartiti a dicembre 2023.

La presidente ha spiegato che le prove sarebbero da ricercare in una serie di tracce lasciate sui medi, tra le quali anche il riferimento di Putin a Krasikov durante l’intervista al Wall Street Journal.

Secondo la Pevchikh la proposta di scambio di prigionieri sarebbe stata fatta da un personaggio eccellente, il miliardario Roman Abramovich, ex presidente del Chelsea. Le sue parole hanno dato un senso alle dichiarazioni della Navalnaya, moglie di Navalny, che aveva detto di sapere perché il marito era stato ucciso e che aveva promesso vendetta contro Putin.

“Vi racconto questa storia in modo che possiate avere una risposta alla domanda sul perché Navalny è stato ucciso proprio adesso – ha concluso la Pevchikh – è stato chiarito a Putin che l’unico modo per riavere Krasikov era scambiarlo con Navalny”. Uno scambio che, se fossero vere le parole della Pevchikh, Putin non avrebbe accettato.

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Redazione Nazionale

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