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Valencia

Morte e sciacallaggio a Valencia: sale a 205 il numero dei morti, decine di arresti per furti e saccheggi

Pubblicato il 2 Novembre 2024

Cresce giorno dopo giorno il numero delle vittime in Spagna dopo la devastante alluvione a Valencia, che ad oggi conta 205 morti. Si teme che il bilancio possa ancora salire, poiché sono ancora diverse decine le persone disperse, forse centinaia. Altri 500 soldati si sono uniti ai 1.200 già impiegati per recuperare i superstiti, come spiega El Paìs. Il ministro della Difesa, che ha definito “un’orribile tragedia” quanto successo a Valencia, ha garantito che saranno impiegati tutti gli uomini e le donne necessarie per salvare quante più vite umane possibili.

I furti e gli atti di sciacallaggio a Valencia

In situazioni del genere purtroppo c’è sempre chi se ne approfitta e infatti sono state arrestate 27 persone per rapine e atti di saccheggio, come riferito dalla Guardia Civil. Il Tribunale di Istruzione numero 3 ha disposto la detenzione provvisoria senza cauzione di 4 uomini, arrestati per presunto saccheggio di negozi in un centro commerciale, per i quali la Procura provinciale chiederà la custodia cautelare.

L’allerta meteo si sta spostando

L’alluvione si è scatenata poco prima dell’ultima gara di Moto Gp, prevista proprio a Valencia il 17 novembre, che avrebbe consegnato il titolo mondiale. Pecco Bagnaia ha detto che non parteciperò alla gara per rispetto di chi ha subito questa tragedia anche a costo di perdere il Mondiale e la Dorna, dopo che inizialmente aveva confermato la corsa, sembra averla cancellata.

Intanto secondo le previsioni meteo le piogge insisteranno sulla Comunità Valenciana e sull’Andalusia occidentale. C’è l’allerta arancione in molte aree delle province di Valencia e Castellon e a sud di Tarragona, ma la perturbazione sembra che si stia spostando in Andalusia nelle zone costiere di Huelva, Andevalo e Condado dove c’è l’allerta rossa.

Allerta arancione anche nelle Isole Baleari, gialla in Estremadura e in alcune zone della Catalogna. Circa 150 strade, molte delle quali secondarie, risultano pericolanti o inagibili, mentre altre sono del tutto impraticabili e “bloccate” dai mezzi trascinati dalle inondazioni.

Le parole delle autorità: “Non uscite di casa”

Juanma Moreno, presidente del Consiglio, ha chiesto alla popolazione di non uscire e di restare a casa, a meno che non sia strettamente necessario, come suggerito dagli esperti. La Generalitat Valenciana ha inviato un appello tramite i social, chiedendo alle persone di non recarsi nelle zone colpite per prestare aiuto. L’afflusso di molte persone rischierebbe di provocare solo ulteriore caos e ritardi, senza dimenticare che molte strade sono pericolanti.

Come comunicato dall’Agenzia Meteorologica Statale sono previsti ancora rovesci forti e persistenti nel sud della Catalogna, nella Comunità Valenciana e nelle Isole Baleari. Da domenica 3 novembre il maltempo dovrebbe attenuarsi per poi scomparire del tutto, anche se sono previsti rovesci abbastanza forti nel sud della Catalogna, nella Comunità Valenciana e nel sud dell’Aragona. Da martedì 5 novembre la situazione dovrebbe stabilizzarsi definitivamente, anche se non sono da escludere rovesci sull’area mediterranea.

Una situazione disperata

Ad oggi la situazione è disperata: diverse zone del paese sono senza acqua, cibo ed energia elettrica, così come restano inaccessibili diverse strade e linee ferroviarie. Amparo Fort, sindaco di Chiva, alla radio pubblica RNE ha detto che nella zona industriale c’è una pila di auto, molte delle quali vuote, ma altre quasi sicuramente occupate. Si sta facendo di tutto per raggiungere i superstiti e trarli in salvo prima che sia troppo tardi.

A Valencia le persone sono costrette a dormire in rifugi di fortuna e il tribunale si è trasformato in un enorme obitorio. La violentissima tempesta che ha scatenato l’alluvione si è creata quando l’aria fredda si è spostata sulle acque calde del Mediterraneo. Gli esperti hanno comunicato che questi devastanti fenomeni climatici sono causati principalmente dall’attività umana, che hanno scatenato la furia della natura.

Le inondazioni hanno fatto volare veicoli, crollare ponti e ricoperto le città di fango, mentre i soccorritori sono all’opera con droni e cani da fiuto nella speranza di trovare ancora vive le tantissime persone che risultano disperse.