Il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani e il presidente A.L.I.S. Associazione Lavoratori Italiani per la Sicurezza Wladymiro Wysocki hanno voluto commentare i dati relativi agli infortuni sul luogo di lavoro, forniti dall’Inali, e relativa all’anno 2022.
“Le denunce di infortunio sul lavoro – scrivono in una nota – presentate dall’Istituto tra gennaio e novembre sono state 652.002 (+29,8% rispetto alle 502.458 dei primi 11 mesi del 2021), 1.006 delle quali con esito mortale (-9,9% ovvero 110 in meno rispetto alle 1.116 registrate nei primi 11 mesi del 2021). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 55.732 (+9,7%, in aumento di 4.928 casi rispetto allo stesso periodo 2021)”.
Nella nostra regione, gli infortuni sono stati 50.397, rispetto ai 33.251 del 2021. Un aumento dettato anche dall’allenamento delle restrizioni dovute al covid ed al ritorno ad una vita ‘normale’.
Una graduatoria, escludendo per ovvi motivi la zona di Roma, dove sono stati 38.875, è guidata da Latina con 4.975 infortuni, a Frosinone ne sono stati segnalati 2.731, a Viterbo 2.482, a Rieti 1.334.
“Analizzando i dati INAIL delle malattie professionali, altro tema importantissimo che non deve essere sottovalutato sul dato nazionale di 55.732, per la Regione Lazio il dato è di 3.887”: Frosinone 1.202 (prima provincia Roma esclusa), Latina 726, Rieti 324, Roma 1.346, Viterbo 289.
Al 30 Novembre 2022 gli infortuni mortali nel Lazio erano 85, di cui 62 in occasione di lavoro e 23 in itinere: a Frosinone 14 (prima provincia Roma esclusa), a Latina 12, a Rieti 2, a Roma 56, mentre a Viterbo 1. “Confrontando gli undici mesi del 2021 con il 2022 – spiegano Valiani e Wysocki – si rileva un deciso aumento dovuto non solo ai casi Covid-19 ma anche degli infortuni ‘tradizionali’ in occasione di lavoro ed itinere. Quando inizia un nuovo anno si stila una lista dei buoni proposti, ci auguriamo che tra questi per il Governo ci sia veramente anche quello di agire realmente su questa tematica nazionale di interesse sociale e culturale dove tutti siamo coinvolti. Dal primo aprile 2023 avremo in vigore il nuovo codice appalti, di recente approvazione dal Consiglio dei Ministri, ottimo per velocizzare e sburocratizzare a vantaggio di opere da concludere e quelle da fare, con aumenti di posti di lavoro per 70 mila persone”.
“Ci auguriamo che per la prevenzione sui luoghi di lavoro ci sia una attenzione particolare poiché senza una specifica formazione, redazioni documentali adeguati e specifiche valutazioni del rischio e pericolo, come già abbondantemente previsto dal testo unico vigente, non si comprometta la salute e la vita dei lavoratori. Già abbiamo il Bonus 110, costato in termini di vite umane per una mancanza di verifica dei documenti e la troppa leggerezza nel costituire società e aziende improvvisate nel settore edile. Il nuovo anno è appena cominciato e ci auguriamo – concludono Valiani e Wysocki – che, nel rispetto dei tanti caduti sul lavoro e del dolore di tante famiglie che hanno perso i loro cari, ci sia una vera priorità del Governo”.
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