Pubblicato il 5 Luglio 2024
Un ragazzo di 14 anni è rimasto vittima della cosiddetta ameba “mangiacervello”, un pericolosissimo parassita con il quale è entrato in contatto dopo un bagno in una piscina con acqua contaminata. Il ragazzino è stato portato in ospedale, dove però non è stato possibile salvargli la vita. È la terza vittima in appena 2 mesi del cosiddetto “Naegleria fowleri”, nome scientifico del parassita, dopo una bambina di 5 anni e una ragazzina di 13 anni.
Cos’è l’ameba “mangiacervello”?
L’ameba “mangiacervello” è un organismo capace di entrare nel corpo umano tramite il naso e di arrivare fino al cervello, provocando la morte in poco tempo. Il ragazzo 14enne, di nome Midrul, ha sofferto di PAM (meningoencefalite amebica primaria), una gravissima patologia che causa la distruzione del tessuto cerebrale e il successivo rigonfiamento del cervello, secondo quanto riferito dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Questo parassita vive in acque dolci e calde, come ad esempio laghi, fiumi, sorgenti termali e anche piscine mal tenute, e lo si può trovare in tutto il mondo. Non sopravvive nelle acque salate e non può essere trasmesso da persona a persona. Dopo l’infezione i sintomi compaiono tra uno e 12 giorni e comprendono mal di testa, febbre, vomito e nausea per poi aggravarsi sempre di più con rigidità del collo, convulsioni e coma.
È stato riscontrato purtroppo che contrarre questo tipo di infezione è letale nel 97% dei casi e dopo una settimana dalla comparsa dei sintomi sopraggiunge la morte del paziente. Ad oggi sono solo 5 le persone in Nord America che sono sopravvissute al PAM.
Le vittime negli ultimi mesi
L’ultima vittima in ordine di tempo è stato Midrul, ragazzino di 14 anni che si è fatto il bagno nell’acqua contaminata di una pozza a Kerale, in India. Il 21 maggio era morta sotto l’attacco dell’ameba “mangiacervello” una bambina di 5 anni, mentre il 25 giugno era toccata ad una ragazzina di 13 anni, come riportato dal New York Post.