Questa notte, 22 ottobre, verso le 3:00 gli agenti della polizia penitenziaria hanno ritrovato il corpo senza vita di Giuseppe Lacarpia nel carcere di Bari, morto suicida. Il 65enne di Gravina di Puglia era stato fermato lo scorso 6 ottobre con l’accusa di aver dato fuoco e poi ucciso la moglie 60enne Maria Arcangela Turturo.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la notte tra il 5 e il 6 ottobre l’uomo con la moglie di fianco si sarebbe schiantato volontariamente con la Fiat 500 di famiglia contro un muretto, simulando un incidente stradale. Successivamente avrebbe appiccato il fuoco nell’abitacolo, con la moglie ancora dentro. La donna sarebbe però riuscita a fuggire e l’uomo l’avrebbe raggiunta e le si si sarebbe avventato contro, schiacciandola con il peso del suo corpo.
La donna poco dopo è morta nell’ospedale di Altamura, ma prima di morire avrebbe raccontato tutta la verità alla figlia e alla polizia. “Mi voleva uccidere, mi ha messo le mani alla gola, mi ha chiusa in auto con le fiamme” – queste alcune dichiarazioni della donna che avrebbe puntato il dito contro il marito, accusato di altri comportamenti violenti e con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio. Questa mattina è giunta la tragica notizia del suicidio dell’uomo nel carcere di Bari.
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