Pubblicato il 27 Dicembre 2021
La denuncia arriva da Silvia Sardone, consigliere comunale a Milano ed eurodeputata per la Lega, che ha mostrato alcuni dei messaggi che le sono arrivati negli ultimi tempi.
Da tempo la Lega a Milano si batte per impedire l’apertura di una moschea in via Novara al posto di quella che ora si trova al Palasharp. La tensostruttura, che è stata regolarmente concessa all’istituto culturale islamico di viale Jenner per la preghiera, nei prossimi mesi dovrà essere oggetto di una forte ristrutturazione in vista delle olimpiadi invernali e i fedeli del profeta Maometto non potranno più usufruirne. Per questo motivo la giunta guidata da Beppe Sala avrebbe trovato come alternativa uno spazio in via Novara ma a questa soluzione si sta opponendo la Lega, visto che lo stesso consiglio comunale ha escluso quest’area tra quelle destinabili a un uso simile.
Ma l’opposizione della Lega in difesa della città di Milano dà fastidio a tanti e gli esponenti del Carroccio sono ora sommersi di minacce di morte e insulti gravissimi. La denuncia arriva da Silvia Sardone, consigliere comunale a Milano ed eurodeputata per la Lega, che ha mostrato alcuni dei messaggi che le sono arrivati negli ultimi tempi.
“Sono giorni di violentissime minacce di morte e insulti sui social. Inviti a sgozzarmi, stuprarmi, uccidermi in casa oltre a lodi al terrorismo e alla guerra santa”, ha fatto sapere l’esponente della Lega. Tra le tante che le sono arrivate si legge: “Puttana di merda, giuro ti entro in casa e ti ammazzo”. E ancora: “Zia fai una cosa, prendi la tua croce di m.… e.…, “Fuoco alle chiese”, “Ragazzi tranquilli, quando noi avemo realizzato tutto quello che stiamo sognando inchallah, lei sarà già in una bara”.
La Sardone, però, non fa marcia indietro: “Da tempo denunciamo il lassismo di fronte al fenomeno delle moschee abusive, spesso in sottoscala o locali non adeguati, su cui l’amministrazione a guida Pd non interviene alimentando evidenti rischi di sicurezza. Sono luoghi di cui non si conoscono i finanziamenti, non si sa cosa viene predicato, non si sa nulla su chi li frequenta. Le cronache hanno riportato negli anni anche collegamenti con realtà terroristiche”.
Nel caso specifico dello spostamento della moschea del Palasharp nel parcheggio di via Novara, il consigliere ha ribadito che “i cittadini sono contrari e il consiglio comunale aveva già escluso quest’area dal Piano delle attrezzature religiose, in quando inidoneo. Ricordiamo che questo spazio è stato utilizzato come utilissimo centro per vaccini e tamponi e sarebbe sbagliato cambiarne la destinazione proprio ora”.
Silvia Sardone ha sottolineato anche che “non è una questione di libertà di culto ma di rispetto delle regole: le norme sono chiarissime e non è possibile tollerare luoghi di culto abusivi con violazioni in serie che a un normale cittadino non sarebbero mai consentite”.
Eppure, nonostante questo, l’amministrazione di Sala sembra intenzionata ad andare avanti nel suo progetto: “Purtroppo una sinistra succube delle comunità islamiche non si rende conto dei rischi e del parere dei cittadini. Allo stesso tempo assistiamo a continue e indecenti censure delle nostre tradizioni, della nostra identità, della nostra cultura per non urtare i nuovi arrivati”.
Silvia Sardone ha però rassicurato tutti gli elettori della Lega a Milano: “Le minacce di morte che ricevo da mesi su questo tema non mi piegano e di sicuro non ci fanno paura: con la Lega continuerò la nostra battaglia per il rispetto delle leggi e per la sicurezza sempre a testa alta. Non ci facciamo intimidire dagli estremisti”.
Sulla questione è intervenuto anche Matteo Salvini: “Insulti e minacce di morte per aver detto no alla moschea a Milano: solidarietà a Silvia Sardone, leghista ma soprattutto donna e mamma, bersagliata da volgarità e violenze intollerabili. Mi aspetto solidarietà immediata e bipartisan. E al sindaco Sala chiedo: davvero vuole offrire spazi a gente così aggressiva e intollerante?”