Pubblicato il 28 Maggio 2021
Foto di copertina di M. Ranieri
La 17. La Mostra Internazionale di Architettura si tiene a Venezia dal 22 maggio al 21 novembre 2021, curata dall’architetto, docente e ricercatore Hashim Sarkis. “In un contesto di divisioni politiche acutizzate e disuguaglianze economiche crescenti, chiediamo agli architetti di immaginare spazi in cui possiamo vivere generosamente insieme”, ha commentato Sarkis.
Comunità Resilienti, questo il nome scelto per il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2021, che pone al centro dell’esposizione, in tutta la sua viva drammaticità, la questione del cambiamento climatico e le impegnative sfide che interpellano l’architettura. In particolare, intende
sottolineare come il cambiamento climatico stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano, produttivo e agricolo e quali siano le principali criticità e opportunità del nostro presente.
Il progetto, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto.
Principale obiettivo del Padiglione Italia sarà quello di far riflettere in modo inedito i visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà
delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione.
Il Padiglione Italia – commenta il curatore Alessandro Melis – sarà esso stesso una comunità resiliente, costituita da 14 “sotto comunità”, intese come laboratori operativi, centri di ricerca o casi studio, secondo due fondamentali direttrici: una riflessione sullo stato dell’arte in tema di resilienza urbana in Italia e nel mondo attraverso l’esposizione delle opere di eminenti architetti italiani e un focus su metodologie, innovazione, ricerca con sperimentazioni interdisciplinari a cavallo tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina.
Secondo quanto proposto dal curatore della Biennale Architettura 2021 Hashim Sarkis, nel Padiglione verrà dato rilievo all’aspetto esperienziale e immersivo, privilegiando forme espressive legate alla graphic novel, al gaming, in toni e modalità di ispirazione cyber punk, avvalendosi del contributo di indiscussi maestri del settore per avvicinare e sensibilizzare, questo è l’auspicio, un pubblico ampio e giovane.
Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2021, novità assoluta, sarà a impatto CO2 quasi zero. Per raggiungere tale scopo si è proceduto a predisporre una sottrazione + integrazione dei materiali del
Padiglione Italia 2019 per la 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e una rilocalizzazione in forma permanente di tutto quello che verrà prodotto. Sarà un’opportunità unica non solo per mostrare opere coerenti con gli obiettivi della proposta, ma anche un’occasione di studiare il ciclo di vita di una realizzazione in un contesto di resilienza.
Al fine di ampliare la risonanza, l’approfondimento e la diffusione dei contenuti del progetto curatoriale, è stato definito un ricco calendario di eventi-panel in presenza e digitali per tutta la durata della manifestazione che potranno essere consultati e seguiti anche sul sito del Padiglione Italia.
Nel padiglione Italia troviamo anche l’architetto Marco Del Francia che ha portato un’importante eredità, curata e seguita attraverso l’associazione B.A.Co. (Baratti Architettura e Arte Contemporanea) nella quale riveste il ruolo di Presidente.
L’associazione “B.A.Co. (Baratti Architettura e Arte Contemporanea) – Archivio Vittorio Giorgini” nasce nel 2012 a seguito della scomparsa dell’architetto fiorentino (1926-2010). L’associazione – costituita da un team di professionisti nei campi dell’architettura, della gestione di archivi di arte e architettura, della curatela, del management culturale e della comunicazione – gestisce l’archivio Giorgini, dichiarato “di interesse storico particolarmente importante” con Decreto N° 229/2013 (Soprintendenza Archivistica della Toscana e Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana).
Le parole dell’architetto Marco Del Francia:
“L’invito ad esporre il lavoro di Vittorio Giorgini mi è stato fatto da Alessandro Melis, curatore del Padiglione Italia, che quest’anno è incentrato su temi molto cari a Giorgini e sui quali l’architetto fiorentino ha
condotto ricerche e ipotizzato soluzioni, fino all’ultimo giorno della sua vita. Viene affrontato infatti il tema dei cambiamenti climatici, rispetto al quale tutti dobbiamo assumere un atteggiamento di responsabilità.
Nelle sue ipotesi progettuali, che si rifanno alla complessità delle strutture naturali – per la loro capacità prestazionali di efficienza costruttiva, organizzativa e funzionale – Giorgini ha aperto una strada nell’attenzione che si porta sulle strutture ambientali come principi attivi che influenzano il comportamento delle persone. Con il team di B.A.Co. Archivio Vittorio Giorgini abbiamo portato in mostra anche Casa Esagono e Casa Saldarini, le opere più significative di Vittorio Giorgini, situate a Baratti.
Ma la mostra, che si inserisce nella sezione “DESIGN(ING): Dal cucchiaio alla città” presentata da Paolo Di Nardo e Francesca Tosi, non è solo celebrativa; nella verifica dell’attualità del pensiero di Giorgini e in
omaggio al suo lavoro, nello spazio allestitivo è presente una videoinstallazione dell’artista Luca Caciagli e, in collaborazione con il’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione del CNR di Pisa, è stata realizzata una struttura di ispirazione giorginiana, progettata computazionalmente”.